L'Umbria piange la morte di Akira Toriyama, il disegnatore dei celebri "Dragon Ball" della Star Comics di Bosco

08.03.2024 17:41 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
L'Umbria piange la morte di Akira Toriyama, il disegnatore dei celebri "Dragon Ball" della Star Comics di Bosco

È morto all'età di 68 anni Akira Toriyama, maestro del fumetto giapponese, creatore di Dragon Ball, manga e anime che ha avuto un enorme successo mondiale distribuiti in Italia dalla Star Comics di Bosco di Giovanni Bovini. Lo piange oggi anche l'Umbria. "Non ci sono parole per esprimere quello che si prova in questo momento - dice Claudia Bovini, figlia di Giovanni - addio sensei Toriyama, senza di te la Star Comics non sarebbe diventata ciò che è. Grazie di tutto". E' deceduto a causa di un ematoma subdurale acuto alla testa, ha spiegato il suo team di produzione con un comunicato sul sito e su X. Immediato e sentito il tributo dei suoi fan, che stanno omaggiando il talento dell’artista con messaggi di ricordo e cordoglio. Nato a Nagoya nel 1955, Akira Toriyama era conosciuto soprattutto per il manga "Dragon Ball", creato nel 1984, che raccontava la vita e le avventure del prodigio delle arti marziali Son Goku, fin dalla sua infanzia. Il manga ha venduto almeno 260 milioni di copie in tutto il mondo, stando ai numeri del sito specializzato Mangazenkan. Ha dato origine a numerosi adattamenti per la televisione, il cinema e i videogiochi, e ha avuto numerosi sequel come Dragon Ball Z o più recentemente Dragon Ball Super. Toriyama ha nutrito l’immaginario degli anni Ottanta e Novanta, aggiungendo ironia alle sue storie che intrecciavano tecnologia, super poteri e, soprattutto un’ironia bizzarra. Il vero capolavoro di Toriyama resterà Dragon Ball. Ovvero la storia di Goku, ispirato decisamente molto liberamente a uno dei classici della letteratura cinese, Il viaggio in Occidente, meglio conosciuto in Italia come Lo Scimmiotto di Wu Ch’êng-ên (pubblicato in Italiua da Adelphi) di cui esiste anche una versione a fumetti del nostro Milo Manara. Interessante è il fatto che anche nel romanzo originale c’è una forte vena di comicità perché il protagonista della storia ha in sé una vena beffarda che lo lega a certi personaggi della versione di Toriyama. All’inizio Goku è soltanto un bambino con una forza soprannaturale, nonché una lunga coda di scimmia. Anche qui non manca la vena ironica: il maestro di Goku, Muten, infatti non è solo uno dei più potenti guerrieri di arti marziali al mondo, creatore della potentissima “onda Kamehameha”, ma è ossessionato dalle ragazze giovani e carine, che regolarmente gli procurano bernoccoli o altro in risposta ai suoi apprezzamenti. Proprio come il Dottor Slump, il genio o il maestro vengono mostrati in una parte della loro personalità decisamente umana e fallace. E questa vena satirica è, se leggiamo con attenzione, una critica feroce a un certo sistema giapponese. Proprio da questi piccoli (ma non tanto piccoli in realtà) particolari vediamo che Akira Toriyama si mostra, non solo geniale ma anche iconoclasta, soprattutto se pensiamo all’ingessatissima società giapponese e alla retorica che ha sempre fatto sui “maestri” in ogni campo. Il nome della serie manga si deve alla ricerca delle “sfere del drago”: sette sfere arancioni sparse per il mondo che, qualora riunite in un solo punto, permettono di evocare un drago in grado di realizzare un desiderio. Da questo punto di vista questa prima parte ha sicuramente molte analogie con il viaggio in Occidente e nella mente di Toriyama la storia avrebbe dovuto concludersi una volta trovate tutte le sfere del drago ma invece alla fine del primo ciclo, Toriyama decide di riallacciarsi alle scene di lotta che già in Dr Slump erano state molto apprezzate dal pubblico, creando un grande torneo di arti marziali, il torneo Tenkaichi e da qui in poi la parte legata ai combattentimenti diventerà preponderante. Ispirato al kung fu, in particolare ai film di Jackie Chan prodotti a Hong Kong, il manga nasce nel 1984. Toriyama ne realizza ben 519 capitoli, raccolti in 42 volumi, pubblicati in Giappone tra il 1985 e il 1995 e in Italia per la prima volta dal 1995 al 1997 dalla Star Comics. Dal manga sono state tratte varie serie televisive: la prima, intitolata semplicemente Dragon Ball, è andata in onda dal 1986 al 1989, mentre la seconda, Dragon Ball Z, è stata trasmessa dal 1989 al 1996 e poi molte altre si sono succedute. L’ultima, annunciata lo scorso ottobre, realizzata, si dice, con un profondo coinvolgimento di Toriyama dovrebbe andare in onda nell’autunno di quest’anno e si intitolerà Dragon Ball Daima.