Arrivata in Umbria, Shervin Haravi ha parlato con la stampa con una riflessione sui diritti di tutti

01.12.2025 12:51 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Federica Sartori
Arrivata in Umbria, Shervin Haravi ha parlato con la stampa con una riflessione sui diritti di tutti

A colloquio con Shervin Haravi. Dal proprio attivismo alla riflessione sui diritti di tutti: la necessità di un ascolto e un aiuto anche psicologico.

A margine dell’evento, la giovane attivista Shervin Haravi ha scambiato qualche parola con la stampa, spiegando “La vita degli iraniani e la mia sono da sempre legate strettamente perché, seppur nata in Italia, sono figlia di due iraniani che hanno lasciato la propria patria agli inizi degli anni ’80 per divergenze politiche con i nuovi governanti. In casa abbiamo sempre parlato il farsi, la lingua ufficiale dell’Iran; abbiamo sempre tenuto alta l’attenzione verso ciò che accadeva là; siamo sempre rimasti in contatto con i parenti e gli amici lontani.”

Shervin Haravi è vissuta tra Roma e Pompei, riservando profondissima attenzione e amore nei confronti di un paese che ha sempre sentito proprio, grazie ai racconti dei genitori e ai numerosi viaggi a Teheran in visita ai congiunti che la facevano tornare in Italia ogni volta arricchita di sapori, profumi, tradizioni e cultura millenaria. “Fin da ragazzina ho avuto lunghi dialoghi con zii e cugini che raccontavano la propria vita ma in realtà rispecchiava quella di milioni di persone: la mancanza di libertà e la massima attenzione da avere in ogni momento della giornata. A ogni rientro in Italia dove, nel rispetto del prossimo, ciascun cittadino è libero di esprimersi, vestire, informarsi quanto e come vuole, nel mio cuore il pensiero era rivolto agli amici e parenti che invece non possono fare altrettanto. Le donne sono obbligate a portare l’hijab, non possono cantare e ballare in luoghi pubblici e la popolazione intera è sottoposta a restrizioni continue che ledono i basilari principi di libertà.”

Dopo la terribile morte della studentessa Amini nel settembre del 2022, la scelta della famiglia Haravi di non restare a guardare da lontano è stata difficile e dolorosa ma hanno ritenuto di fondamentale importanza battersi fattivamente per l’affermazione dei diritti, rinunciando con sofferenza a poter tornare in Iran.

Sono trascorsi tre anni, che da un lato può apparire un tempo lunghissimo ma, proprio per la repressione che esercita il governo iraniano, il fatto che “milioni di donne adesso scendano in strada senza l’hijab; che gruppi e cantanti donne si esibiscano nei luoghi pubblici; che la ‘rivoluzione’ è partita sì dalla capitale dove la Polizia Morale sta faticando a controllare tutti gli episodi che si susseguono visto il considerevole numero di abitanti (Teheran conta circa quindici milioni di persone) ma moltissimi episodi di ‘ribellione’ si stiano verificando anche nelle città più piccole, è un buon auspicio per il futuro.”

Altro fattore che fa ben sperare è che oltre il settanta per cento della popolazione iraniana è composta da persone sotto ai trent’anni. Shervin Haravi asserisce “Questo elemento ha fatto nascere nei cuori degli iraniani in patria, e in tutti quelli costretti all’estero, la speranza che possano riuscire dove i propri genitori si sono dovuti inevitabilmente fermare, riprendendo al tempo stesso il camminano nel solco creato negli ultimi quarant’anni con le manifestazioni, le ribellioni, la tenacia, le punizioni e perfino le esecuzioni.”

Ritenendo proprio i giovani la speranza del cambiamento, l’attivista italo-iraniana afferma “Durante gli incontri con gli studenti li invito a rendersi conto della realtà in cui vivono, dove la libertà è così scontata tanto da venir sottovalutata, mentre in altre parti del mondo, al contrario, si lotta ogni giorno e in ogni occasione possibile per affermare i propri diritti.”

In conclusione del nostro colloquio, Shervin Haravi ha voluto portare l’attenzione non solo sul tema dell’incontro, ma anche sulla propria adesione alla campagna ‘diritto a stare bene’, promossa dall’associazione Pubblica.

“Approfondendo quello che accade in Iran, ci si è chiesto quale sia la condizione delle persone ingiustamente detenute una volta uscite di prigione. Molte di loro sono giovani e giovanissimi, io stessa ho l’esperienza diretta di una zia arrestata negli anni ’80 appena dodicenne. Quel periodo in carcere l’ha segnata per il resto della vita. Da questa esperienza e da quella di migliaia di altri, in Iran ma anche nel resto del mondo, lo sguardo si è allargato rivolgendolo alle difficoltà dei giovani, alle problematiche familiari e sociali che fanno nascere la necessità di un aiuto psicologico.”

Il 10 dicembre si chiuderà ufficialmente la campagna di raccolta firme, volta a sostenere una legge di iniziativa popolare per istituire una rete psicologica pubblica e gratuita sul territorio nazionale. La proposta di legge verrà presentata in Senato, dopo un lavoro di tre anni ad opera di 42 professori e 30 tecnici. L'obiettivo è quello di implementare la figura dello psicologo nei luoghi in cui ce n'è più bisogno: scuole, ospedali, luoghi di lavoro, servizi sociali, case di comunità e carceri, affinché si possa assicurare un sostegno psicologico e interventi di promozione del benessere, prevenzione, ascolto, diagnosi, psicoterapia e riabilitazione, rivolti a singoli, famiglie, gruppi e comunità. L'accesso a questi servizi sarebbe diretto e gratuito, anche per cittadini stranieri in situazioni di fragilità. Lo Stato promuoverebbe così un diritto: stare bene. Psicologicamente, ovunque.’

Per chi volesse approfondire si segnala il seguente link alla proposta di legge di iniziativa popolare, la cui campagna di divulgazione è partita a. giugno di quest’anno e a distanza di cinque mesi ha raggiunto e oltrepassato di gran lunga il numero delle firme necessarie.

https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/3900020?utm_source=ig&utm_medium=social&utm_content=link_in_bio&fbclid=PAZnRzaAOJUflleHRuA2FlbQIxMQBzcnRjBmFwcF9pZA8xMjQwMjQ1NzQyODc0MTQAAaebDGd-MGFX3Vjdqa_v3khADXiWhSsGZ26gdYu0ZAaTKXTDgbvn3p-xswbDYw_aem_qjWn4YvutkH1RoY_wtAHUQ