La storia di Giulio Burzacca nella rivista "Correre": una svolta di vita grazie alla corsa

01.07.2020 17:39 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
La storia di Giulio Burzacca nella rivista "Correre": una svolta di vita grazie alla corsa

La storia di Giulio Burzacca, nato a Gualdo Tadino il 22 settembre 1977 e residente a Sigillo (PG), ha attirato l'attenzione della rivista "Correre". Questo il suo racconto da cuio ne è stato tratto lo spunto. "Mi sono avvicinato alla corsa per conto mio un po’ come fanno tutti alle prime armi – tanti anni fa – per cercare di stare e rimanere il più possibile in forma, fino allo stop nel 2009 dovuto ad una serie di circostanze e vicissitudini che il destino ha deciso di farmi capitare tutte insieme senza farsi mancare niente….

Dal 2009 al 2012 il mio fisico cambio drasticamente forma fino al raggiungimento di 120 Kg di peso con un incremento di 50 Kg…. Qualcosa non funzionava… qualcosa doveva cambiare….

Dopo lunghe discussioni davanti con me stesso davanti allo specchio e con la forza di chi, con la loro scomparsa, hanno saputo trasmettermi, il 6 luglio 2014 ho iniziato a muovermi alternando in modo imbarazzante la camminata con la corsa….

Poi la svolta… lo stimolo…. L’A.S.D. Atletica Taino capitanata da Mario Procacci è stata per me una rinascita… un gruppo di amici fantastici nella vita così come nello sport… l’appartenenza a questo gruppo ha completato e incrementato la forza che piano piano stava crescendo in me con la consapevolezza di quello che avevo passato, di quello che stavo facendo e di quello che avrei voluto e potuto fare….

Dal 2015 ho iniziato con le mie circa 65 corse/gare all’anno su tutte le distanze (strada, trail e corse in montagna), nel 2016 la prima di tantissime maratone fatte (Roma) e negli anni successivi tante ultra e tanti ultratrail in giro per l’Italia delle quali sinceramente faccio fatica a ricordare: per due anni consecutivi ho vinto il Gran Prix Unicredit Fidal Umbria di categoria sia in SM35 Endas (2016) e SM40 Fidal (2017) oltre che - per 4 anni consecutivi - la classifica interna della mia società basata sui Km corsi in un anno….

Tra le corse fatte ne cito solo alcune: vari Giri dell’Umbria (2015-2016-2017), tutte le 5 ultime edizioni della Strasimeno (2018-2019 sulla distanza del giro completo di 58Km), la 73Km del Chianti Ultra Trail (2019), tutte le edizioni della meravigliosa Bettona Crossing (le ultime due 2018 e 2019 fatte sulla distanza dei 50 Km), la bellissima Pale Ultra Trail di 54 km (2019), il Sellaronda Ultra Trail Dolommyths Run di 65km con 4000D+ (quattro passi), il “Viaggio degli Eroi” sui sentieri della Grande Guerra (20-21-22/09/2019 di 128Km con un sesto posto assoluto), 100Km del Passatore edizione 2018 e 2019…. Tutte portate a termine… ringraziando Dio ho sempre avuto la fortuna di non essermi mai ritirato da una “competizione” ufficiale….

In quest’anno di emergenza sanitaria purtroppo sono state cancellate alcune corse per le quali ero già inscritto come l’edizione 2020 del Chianti Ultra Trail (73Km), l’Alvi Trail Ultra di 400Km in 8 tappe (Liguria) e l’ormai immancabile 100 Km del Passatore…

E proprio nel giorno in cui avrei corso il mio terzo Passatore, ho deciso di farlo “da casa” aggregandomi alla bellissima iniziativa ideata dal gruppo facebook "100km di passione"... E’ stata una bellissima esperienza soprattutto dal punto di vista mentale in quest'anno anomalo che ci ha privato dell'adrenalina e dell'ambiente che questa manifestazione sa dare...

Una corsa proprio mentale visto il percorso che ho scelto (2 giri da 50 km con il rischio di incorrere nella tentazione di fermarmi a casa) ed il dislivello positivo di 1300 d+... Ero chiaramente consapevole di tutto questo come della scelta di correre di giorno visto il preannunciato caldo pazzesco del pomeriggio… ma alla fine ce l’ho fatta…..

Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini e che mi hanno sostenuto anche col pensiero ed in modo particolare la mia società ASD Atletica Taino... un bellissimo gruppo di amici sempre di stimolo per me. Vediamo cosa ci riserverà il futuro… per ora io continuo a correre ricordandomi sempre che “quando niente è sicuro, tutto è possibile”… questo è stato il motto della mia ultima – chiamiamola – pazzia".