Elio Clero Bertoldi ricorda l'amico collega Roberto Renga

Il giornalista Elio Clero Bertoldi ricorda Roberto Renga. "Nel pomeriggio é morto Roberto Renga, 76 anni (era nato il 29 aprile 1946), giornalista sportivo di altissimo profilo a livello nazionale. Ha seguito, in carriera, sette Mondiali di calcio, sette Europei, due Coppe d’Africa, una Coppa America, i Giochi Olimpici in Australia. Perugino di nascita, prima di trasferirsi a Roma (dove divenne professionista nel dicembre del 1976) viveva a Porta Sole in un palazzo attiguo alla chiesa di San Severo ed all’affresco del Perugino e di Raffaello. Qualche settimana fa ricordava che nella sua abitazione non c’erano termosifoni perché - sottoposta come era ai vincoli della soprintendenza alle Belle Arti - non si poteva toccare nulla. D’inverno un maglione più, in casa, per difendersi dai rigori della cattiva stagione. Solo poche ore fa spediva post di commenti calcistici, di cronaca e di politica sapidi, ironici, intelligenti. Scherzava anche sulla patologia di cui soffriva: “Ho una malattia rara, ma non contagiosa. Rituitto molto, stellino pochissimo”.La carriera l’aveva cominciata nella redazione de La Nazione sotto la guida di Bruno Brunori (una buona scuola), passando poi a Paese Sera ed infine al Messaggero. Aveva vissuto, qualche anno fa, pure una esperienza all’ufficio stampa del Perugia calcio (chi sa se in sede lo sanno?), squadra per cui tifava dai tempi in cui indossava i calzoni corti. Nella foto di inizi Anni Settanta Roberto a destra, con Odoardo Bussini (diventato professore universitario di Statistica, ma pure lui calciofilo) ed io a sinistra in una serata domenicale dopo una partita del Perugia al Santa Giuliana".