Queste le più belle parole lette dopo il pianto in panchina di Serse Cosmi: le ha scritte Italo Cucci

16.06.2016 11:29 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Queste le più belle parole lette dopo il pianto in panchina di Serse Cosmi: le ha scritte Italo Cucci

Vogliamo pubblicare quelle che è da ritenere siano le più belle parole spese su Serse Cosmi dopo che il suo Trapani ha fallito il clamoroso assalto alla serie A. Così, Italo Cucci, direttore per eccellenza, che traccia un profilo di Serse Cosmi dopo le lacrime e dopo la riconferma per le prossime due stagioni. “Il rude "Uomo del Fiume", come ama definirsi lo stesso Mister, intenerito dal mare e dai tramonti trapanesi ha detto si ad una scelta di vita per una storia tutta nuova della storia del calcio”.

“Non dimenticherò mai quello che è successo a Trapani la sera in cui la squadra locale, sconfitta dal Pescara, ha concesso agli avversari il posto in serie A che stava per raggiungere per scrivere non una cronaca ma una Storia: mentre la squadra stava affondando e il suo allenatore, Serse Cosmi, giaceva come fulminato sulla panchina del dolore, il popolo granata gli ha indirizzato un applauso travolgente - una standing ovation - che gli è esploso nella mente e nel cuore strappandogli non poche lacrime ma un pianto dirotto e irrefrenabile. Mentre Edmondo De Amicis veniva scomodato anche dagli spettatori live e televisivi più cinici, l'allenatore vincente, Oddo, s'è avvicinato alla panchina del rude Uomo del Fiume intenerito dal mare, dalla passione e dai tramonti sulle mura di tramontana, ormai trapanese forever, lo ha abbracciato e consolato come si fa con un amico. Una sequenza inedita, un capitolo tutto nuovo ed edificante nella storia di uno sport ormai ridotto a deprecabile gioco di numeri: numeri di moduli tattici a volte ridicoli, numeri di euromilioni a volte offensivi del buon senso. La verità sportiva dice che i tifosi del Trapani se hanno mancato la promozione nella Serie A del pallone hanno conquistato quella dell'educazione sportiva più difficile. Molti hanno pianto, quella sera, non per una sconfitta sul campo ma per una vittoria nel cuore. Niente debolezze, anzi: una virile reazione a un evento contrario”.