"Avevo provato a sostenere l'allenatore del Perugia, ma mi ha fatto ricredere settimana dopo settimana: la piazza è sfiancata"

15.04.2024 11:42 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
"Avevo provato a sostenere l'allenatore del Perugia, ma mi ha fatto ricredere settimana dopo settimana: la piazza è sfiancata"

L'opinione di Stefano De Francesco dopo la gara Vis Pesaro-Perugia. "Commentare il niente è difficile e quello a cui abbiamo assistito ieri è niente. La malinconia che mi avvolge per vedere una squadra che era l’orgoglio della città, ridotta al niente mi farebbe venire voglia di chiuderla qui, come hanno fatto molti tifosi, molti dei quali sono amici di mille battaglie con il Grifo nel cuore hanno già fatto. Cosa dire sulla prestazione di ieri, dopo essere stato uno di quelli che ha provato a sostenere questo allenatore, ma questo apprendista stregone mi ha fatto ricredere settimana dopo settimana. Le spiegazioni ultra tecniche dietro le quali si trincera, per giustificare delle sconfitte che sono soprattutto figlie di una mediocre gestione di un gruppo, non all’altezza, non bastano ad assolverlo. Le continue sconfitte in trasferta con squadre tecnicamente molto più deboli di noi, Entella, Sestri ed ieri Vis Pesaro, sono la conferma che dal suo pentolone di alchimista, non è riuscito a cavare niente. Niente proprio niente. Mentre avevo provato a sostenere l’allenatore, subito dall’inizio mi sono reso conto di quanto fosse pericoloso avere alla guida del settore tecnico, un ragazzotto, che all’inizio della stagione non aveva neppure la qualifica necessaria per esercitare quel ruolo ma soprattutto non aveva nessuna esperienza delle acque infestate da squali, nelle quali sarebbe stato costretto a nuotare. Infatti ha costruito una squadra senza capo né coda. Ha preso la decisione, rivendicandola di avere scelto Baldini, salvo poi licenziarlo 15 giorni dopo queste dichiarazioni. Si è presentato ai tifosi perugini, rescindendo contratti con ridicole affermazioni tecniche o con fantasiose motivazioni personali, come quelle del ritorno nella pampa di Casasola. Qualcuno ricordo, diceva che avremmo dovuto sostenerlo perché perugino ma per uno che fa questi discorsi con una prosopopea che anche Italo Allodi avrebbe fatto fatica ad avere, il fatto di essere perugino è un aggravante.

A fine stagione i migliori giocatori se ne andranno. Se ne andrà Adamonis, se ne andrà Paz, se ne andrà Iannoni dato che sono in prestito. Se ne andrà Kouan a cui il nostro solerte Santopadre non è riuscito a rinnovare il contratto per una differenza di qualche migliaio di euro. Pensandoci bene se avesse saputo giocare al calcio Santopadre sarebbe stato un perfetto “braccetto” ma purtroppo non sa giocare e di mestiere fa il dirigente. Dirigente di una squadra che come ogni anno, sotto la sua gestione, ripartirà da zero, con tecnici e direttori sportivi improvvisati, con una piazza oramai sfiancata in cui oramai anche gli abbonati fanno fatica ad andare a vedere lo squallido spettacolo per cui hanno pagato. Voi mi direte ed allora che facciamo? Io ve lo dico con il cuore pieno di rabbia e di orgoglio. Domenica giochiamo con l’Arezzo, il derby vero per me e per molti come me, io sarò allo stadio solo perché l’amore per la mia squadra e per la mia città, non lo mercanteggio con il mercante del tempio".