Il Perugia Calcio è alla ricerca di tamponi per poter proseguire l'attività

C’è un grande ostacolo da superare per passare alla seconda fase, quello del reperimento dei tamponi, necessari per poter affrontare le sedute collettive che il Perugia vorrebbe iniziare giovedì prossimo. Scrive Francesca Mencacci su La Nazione, che in Umbria non ci sono ancora centri privati che effettuano questo test. Il reperimento dei tamponi non dovrà pesare sulla collettività, per questo la soluzione per l’acquisto di tamponi e reagenti è nei laboratori privati, anche fuori regione se dovesse essere necessario. E il Perugia si sta preparando anche a questa possibilità. Il primo piccolo passo verso la ripresa il Perugia lo ha già compiuto, ma è solo l’inizio. Perché per sostenere gli allenamenti individuali il protocollo è stato piuttosto snello: test sierologici per chi è rimasto a Perugia tutto il periodo, tamponi per chi invece ha lasciato la regione. Il gruppo si è riunito e da ieri tutti i biancorossi hanno svolto una seduta al Curi. Ora, per poter compiere il passaggio successivo, le sedute di squadra, le società devono reperire (secondo il protocollo pubblicato ieri dal governo) i tamponi, ne serviranno tanti, per poter seguire il protocollo sanitario al gruppo squadra che sarà composto nel Perugia da circa quaranta persone. Al momento Il club di Santopadre sta cercando anche soluzioni fuori regione. Sono necessari, solo per gli allenamenti di gruppo circa 80 tamponi alla settimana (il test va ripetuto ogni quattro giorni, il sierologico ogni due settimane), resta invece da capire quello che succederà nel caso in cui il campionato ripartirà. Per le partite ci sarà infatti un altro protocollo. Ma intanto c’è da superare questo ostacolo, un passo alla volta.