Sta commuovendo tutti la storia del giovanissimo Drolè che ci ha raccontato in esclusiva il suo agente

30.09.2015 00:36 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Marco Conterio
Sta commuovendo tutti la storia del giovanissimo Drolè che ci ha raccontato in esclusiva il suo agente

C'è una storia commovente, affascinante, in Serie B. E' quella di Bosa Jean Armel Drolè, classe 1997 del Perugia e che racconta, per la nostra redazione di Tuttomercatoweb.com, l'agente del ragazzo, Claudio Mossio. Una storia di fughe, di una nuova terra. Di due braccia spalancate, senza chiedere nulla, di un sogno trovato e raggiunto. Di un primo esordio unico. E allora mettetevi comodi.
Chi è Drolè?
"È un classe 1997 nato in Costa d'Avorio, arrivato in Italia perché fuggito dal proprio paese, purtroppo orfano e che si è trovato a Palermo, dopo aver girovagato. Lì è stato affidato ai salesiani e grazie a Massimo Tutrone, grande talent scout con la TF Palermo, lo ha accolto nella sua scuola calcio. Inizialmente per motivi di generosità ed ospitalità".
Poi ha scoperto anche il calciatore.
"Poi si è accorto del suo incredibile talento. È un attaccante esterno che ha fatto diciotto anni ad agosto e che non aveva mai giocato in una squadra prima del Perugia. Ha fatto l'esordio con una divisa da calciatore in Serie B: è da un anno a Perugia, le procedure del tesseramento sono state giustamente lunghe. Ad agosto la situazione si è sbloccata, lo scorso anno ed in questa stagione si è allenato con la prima squadra e ora, dal 22 agosto, è a disposizione di Bisoli. Che lo ha già impiegato per tre volte: 15 minuti a Pescara, 30 con lo Spezia ed una gara intera contro il Cesena, dove è stato probabilmente il migliore con Rizzo".
Una storia tragica, ma anche unica. Con potenzialità calcistiche tutte da scoprire.
"Non ha fatto il settore giovanile, ha iniziato dalla B: gli spazi per crescere non mancheranno. Un conto è allenarsi ma non poter giocare, un conto è poterlo fare come adesso. È un ragazzo che parla inglese, francese, italiano, che vive ancora coi salesiani. È uno tipo Gervinho, un esterno velocissimo, esplosivo, di cui sono molto orgoglioso. In Italia arrivò dieci chili in meno, senza bagagli, senza niente e se è dove è, è merito di Cutrone che gli ha dato un posto dove dormire e da mangiare".