Max Santopadre "Sono felice, ma stiamo con i piedi per terra e tutti uniti, noi e la città e i tifosi con noi"

09.09.2014 14:39 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Guido Barucco
Max Santopadre "Sono felice, ma stiamo con i piedi per terra e tutti uniti, noi e la città e i tifosi con noi"

Pubblichiamo questo bellissimo articolo di Guido Barucco scritto petr il sito Gianlucadimarzio.com per far capire a tutti i tifosi perugini lo stato d'animo del presidente Massimiliano Santopadre in questo momento di gloria per la squadra.

4 maggio 2014. Il Grifo batte il Frosinone e vola. Oggi, quattro mesi dopo, la città si risveglia ancora capolista: battute Bologna e Bari, sei punti in due giornate. E primo posto in B, da soli. Ma niente vertigini, anzi. Piedi per terra. E testa al Catania. La stagione è lunga, anche se l’inizio è da incorniciare. Profilo basso, è quello che chiede Massimiliano Santopadre. “Qua volano tutti, ho chiesto di stare coi piedi per terra”. Chi lo conosce può immaginare, chi non lo hai mai visto dovrà presto rimediare. Santopadre è il tipico presidente entusiasmante, capace di infiammare la piazza. Ma con programmazione ed idee chiare. Lui, romano a Perugia. Ha preferito il calcio alle spese pubblicitarie. Uno spot, un esempio per il calcio italiano. Imprenditore di professione, nel calcio mette passione e razionalità. Il pallone un business? No, ma ha accettato il rischio. Col Grifo tatuato sul braccio e quella barba lasciata un po’ incolta che fa moda. A maggio, al Curi, aveva gli occhi del bambino che finalmente scarta il suo regalo. Ci ha sofferto, ha lottato. E adesso è lì, col suo nuovo trenino. Tante critiche durante la stagione e poi, finalmente, la rivincita sul campo. Che continua, con un esordio in B da incorniciare. E tenersi stretto: già, perché nella voglia di tenere i ragazzi al riparo dalle interviste, dalle prime pagine dei giornali, dalla smania dei titoli del giorno dopo, c’è il desiderio e la gelosia di godersi il momento in famiglia. Insieme. Del suo Perugia, però, parla volentieri. Come quel bambino che per tutte le vacanze mostra felice, ai parenti, il nuovo trenino. Che viaggia spedito. Quindici minuti al telefono, una chiacchierata a 360°. Con un solo limite. Non parliamo di singoli, è il momento del Perugia. E noi lo ringraziamo, perché ha scelto gianlucadimarzio.com per raccontare, a chi non lo conoscesse, il suo Grifo: “Sono felice, davvero. In estate abbiamo lavorato bene… È presto ancora per dare giudizi definitivi, ma sono contento di come stia nascendo questa squadra“. Una squadra fatta di tanti giovani interessanti e del giusto innesto di esperienza: “Gran parte del merito va al mio ds Roberto Goretti, lo voglio nuovamente ringraziare. È un ragazzo giovane, ma con idee di calcio ben precise, idee che collimano con le mie. Volevo una squadra ovviamente tecnicamente valida, ma di uomini. Credo fermamente, e l’ho sempre fatto nelle mie esperienze di vita, che lo spirito, la testa conti molto in ciò che si fa. E penso che questa squadra ce l’abbia…“.

Lo spirito, il carattere: scrivi grinta e determinazione e leggi Santopadre e Camplone. Binomio vincente: “Credo che inevitabilmente ci sia qualcosa di noi in questa squadra, non so dire quanto, ma c’è. Penso sia stato giusto ripartire dal gruppo che aveva portato questa squadra in B. L’anno scorso, quando vincemmo il campionato, dissi che tutti, ognuno di noi aveva portato un punto. Ed è così: la squadra, l’amministrazione, la dirigenza, la segreteria: una squadra porta in campo ognuna di queste componenti. Volevamo creare un gruppo unito, dentro e fuori dal campo: solo così si può vincere… Il nostro obiettivo era costruire un fortino, ripararci là dentro. Tutti uniti. Noi e la città, i tifosi con noi… E adesso batterci sarà dura“.

Santopadre ed il Perugia, un amore legato intensamente. Lui, che il Grifo lo ha sulla pelle. Tatuato. “Credo fosse giusto, nella mia vita porterò sempre dietro questa esperienza. Essere presidente del Perugia sarà qualcosa che avrò con me… I tatuaggi raccontano pagine della nostra esperienza, e credo fosse giusto tatuarmi il Grifo sul braccio“. Dalla Lega Pro alla B, ancora capolista: il Perugia si gode il momento. Un sogno? “Quando sono usciti i calendari ci siamo detti che Bologna, Bari e Catania fosse meglio incontrarli subito. Per adesso è così: sono grandi squadre, prima o poi tanto andavano affrontate… Ma non abbiamo ancora fatto niente: Bologna, Brescia, Catania sono tutte squadre forti che diranno la loro in questo campionato. Certo, noi non regaleremo niente a nessuno e non partiremo mai battuti: il blasone non va in campo, non ha mai vinto le partite da solo. Giocano gli uomini… Per noi adesso è importante vivere giorno dopo giorno, domani è martedì, la squadra tornerà ad allenarsi. E penserà al Catania: i risultati negativi non devono farci pensare a niente di buono, sarà una battaglia difficile“.

Intanto, Perugia si gode il primato. Nel suo fortino. Il Presidente ed il suo regalo, quel Grifo tatuato. Sulla pelle e nel cuore.