La bellissima e profonda lettera di Stefania, da Castiglione del Lago alla Francia, tra gioie e solitudine

27.04.2016 11:44 di Antonello Menconi   vedi letture
La bellissima e profonda lettera di Stefania, da Castiglione del Lago alla Francia, tra gioie e solitudine

Da Castiglione del Lago alla Francia, Stefania Okaka, 27 anni, giocatrice di pallavolo cresciuta nella Trasimeno Volley, gemella di Stefano, attaccante della nazionale azzurra di calcio ed attualmente in Belgio all'Anderlecht, saluta questa stagione agionistica con una bellissina lettera, da leggere tutta d'un fiato, che fa riflettere e nasconde aspetti positivo e negativi dello sport. Lei ha chiuso da grande protagonista il campionato di Ligue A con la maglia del Béziers. Giramondo, lasciata Castiglione del Lago nel 2003, prima di emigrare in Francia aveva giocato con Vicenza, Club Italia, Roma, Busto Arsizio, Castellana Grotte, Parma, Crema, i finlandesi del Hameenlinnan (senza però mai giocare a causa di un infortunio e di una lunga riabilitazione) e Palmi. “Anche quest’anno – dice Stefania - la stagione sportiva si è conclusa e, come tutte le avventure che ho vissuto, anche questa mi ha fatto crescere come persona e come atleta. Oggi posso dire di essere una Stefania diversa, più equilibrata, matura e riflessiva. Ho imparato che una critica che sia costruttiva o non fa riflettere e a reagire per poi migliorare. Ho imparato ad avere un veloce spirito di adattamento. Ho imparato che nella vita bisogna tenere occhi sempre ben aperti perché in ogni angolo ci sono persone pronte a tagliarti le gambe senza pietà, calpestarti e non aiutarti a rialzarti mentre sei a terra. Ho imparato che a volte è meglio respirare profondamente e preferire il silenzio anche quando in realtà di cose ce ne sarebbero da dire!! Ho imparato anche che credere in se stessi è l’unico modo per affrontare le sconfitte e la solitudine quando sei lontano da tutti i tuoi affetti. Nella piena solitudine ho imparato a comunicare più con me stessa e credo non ci sia modo migliore per crescere e maturare… in piena solitudine‬! Mentre si soffre si diventa più forti... Fare questo tipo di lavoro è sicuramente bello in quanto mi permette di viaggiare e di imparare rapidamente nuove lingue, ma allo stesso tempo bisogna scendere a compromessi per affrontare ogni situazione col sorriso e riuscire a fare tante tantissime cose nel poco tempo libero a disposizione. Mi prendo tutto quello che ho vissuto di bello di brutto in questa stagione sportiva e me lo porto via con me come bagaglio personale per la vita! Voglio ringraziare la mia famiglia e tutti voi miei sostenitori per l’affetto dimostratomi e per la forza che mi avete trasmesso”.