L'addio al calcio del capitano del Grifo: "Smetto di giocare perchè non sono un egoista..."

03.02.2016 22:40 di Redazione Perugia24.net   vedi letture
L'addio al calcio del capitano del Grifo: "Smetto di giocare perchè non sono un egoista..."

Dopo venti campionati da calciatore professionista, Gianluca Comotto, il capitano del Perugia, ha deciso di dare l'addio al calcio giocato per diventare da oggi un dirigente del club umbro. L'ex difensore di Torino, Vicenza, Fiorentina e Cesena ha comunicato la propria scelta in una conferenza stampa, dettata dal fatto che il Perugia alla fine del mercato si è ritrovato ad avere una lista di 19 giocatori nati sino al 1993 (il regolamento della serie B ne prevede 18). Questo gli ha fatto anticipare la decisione, avendo previsto di smettere af ine stagione. “E' un giorno che avrei voluto non arrivasse mai – ha detto in una conferenza stampa - ma è successo che nel giro di 24 ore mi sono ritrovato lasciare il calcio giocato. Da capitano del Perugia ho fatto una scelta maturata perché non sono egoista e insieme alla società abbiamo deciso così. Un mio vecchio compagno mi diceva che il momento giusto per smettere è quando a qualcuno dispiace ancora e penso che quiondi sia il momento migliore. ho fatto la scelta al momento giusto. Alla fine se guardo la mia carriera mi reputo fortunato soprattutto perché ho incontrato una persona come Santopadre, che è fondamentale per gli ultimi anni della mia carriera”. Comotto ha detto comunque di “voler dare continuità allo spogliatoio e al gruppo. Rimarrò con i ragazzi, mi allenerò con la squadra, cercando di avere la testa giusta. Il regolamento permette di andare in panchina. Il Grifo del Perugia ormai me lo sento addosso e nonostante io abbia giocato in A e in Champions League la stagione più bella di tutte è stata quella del ritorno in B con la maglia del Perugia, vincendo un campionato di Lega Pro dove non avevo mai giocato. Una gara d'addio per me? Pagando una penale, potrei ancora giocare ina partita in campionato e c'è una piccola idea che ho nella mia mente ma preferisco tenerla per me. Per il futuro di certo non farò l'allenatore che è il mestiere più difficile ed "infame" del mondo. Penso che farà il dirigente e cercare di farlo ad un buon livello. Sto cercando di potenziare l’inglese, perché vedo il dirigente del futuro come uno che deve parlare più lingue: vediamo dove arriverò con l’aiuto di tutti quanti. Stanotte non ho dormito e l’altro notte pure, perchè lasciare il calcio non è facile, anche se ritengo sia la scelta migliore per il Perugia”.