Il ricordo di quel Pescara-Perugia del 1986 con Frosio allenatore e Tesser, Cuoghi, Novellino in campo

05.05.2015 19:14 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Federico Ferretti
Il ricordo di quel Pescara-Perugia del 1986 con Frosio allenatore e Tesser, Cuoghi, Novellino in campo

Domenica 13 aprile 1986 è in programma la 30° giornata del campionato di serie B 1985 - '86 ed il Pescara riceve sul proprio campo il Perugia. Situazione piuttosto difficile per i bianco azzurri: orfano di vittorie ormai da quattro turni, conclusisi con un solo punto conquistato, e precipitato al penultimo posto in classifica. A nove turni dal termine e con la vittoria valevole due punti, la salvezza, distante due lunghezze, sembra ancora a portata di mano per il Delfino, ma uno scivolone in casa contro gli umbri, piuttosto tranquilli a metà classifica, aprirebbe scenari terribili. Catuzzi, allenatore del Pescara, schiera Rossi, Venturini, Olivotto, Bosco, Loseto, Ronzani, Pagano, Acerbis, Rebonato, Roselli e Gasperini, mentre l'accoppiata Frosio - Molinari, subentrata a Giacomini da due giornate ed apparsa già in grado di curare il Grifone "somministrandogli" tre punti in due partite, sceglie Pazzagli, Benedetti, Tesser, Allievi, Petitti, Rondini, Massi, Cuoghi, Novellino, De Stefanis e Faccini. Passano appena cinque minuti e tutto l'Adriatico si alza in piedi per applaudire Acerbis, partito palla al piede in uno dei suoi soliti emozionanti slalom, ma l'urlo di entusiasmo rimane strozzato in gola agli oltre 4.000 supporter bianco azzurri quando, un istante dopo, capitan Roselli abbandona rettangolo verde e fascia di capitano - destinatario Venturini -  per infortunio e lascia la scena a De Rosa, il figliol prodigo rientrato alla base ad ottobre, durante il mercato autunnale di riparazione (allora aperto in autunno), per mancanza di organico. L'occasione di tornare protagonista ed essere riabbracciato da tutta la famiglia pescarese è colta al volo dal neo entrato che, al 35', nonostante il suo fisico tutt'altro che statuario, si eleva prepotentemente addirittura all'altezza del dischetto del rigore e schiaccia di testa alle spalle di Pazzagli il pallone proveniente da un angolo calciato da Gasperini ed impennatosi per il forte vento. Grande festa per De Rosa, che poteva essere celebrata già qualche minuto prima se Pazzagli, compiendo un grande intervento con il palmo della mano, non avesse salvato, rientrando in extremis sulla linea di porta, il tentativo di appoggio in rete ad opera del sostituto di Roselli, dopo un fantozziano liscio collettivo, su cross dalla destra di Pagano, da parte dello stesso Pazzagli insieme a Petitti, Rondini e Rebonato. Per tutto il primo tempo il Perugia risulta non pervenuto e tale trend si conferma anche nella ripresa, quando il Delfino, giocando prevalentemente di rimessa, affonda il secondo colpo: al 64', sull'ennesimo contropiede bianco azzurro, Rebonato viene steso al limite dell'area, Gasperini, su appoggio di Acerbis, calcia la punizione che Pagliari fa carambolare prima sula palo interno e poi nella rete della propria porta. Sul 2 - 0 per il Pescara, sembra che non ci sia più storia, ma, a cinque minuti dal termine, il Grifone, grazie a due cambi azzeccati, ha un sussulto e prova a dare un senso alla sua scialba prestazione: un pallone spiovente in area, toccato di testa prima da Olivotto e poi da Gori (appena subentrato a Novellino) finisce piuttosto casualmente sui piedi di Pagliari, entrato al posto di Faccini, che, in sospetto fuorigioco, tira su Rossi in uscita e si fa perdonare il suo autogoal complice Venturini, che, nel tentativo di sostituirsi al proprio portiere, imita il collega perugino, firmando la seconda autorete di giornata. Più nulla poi negli ultimi istanti di gara, con il Delfino che intasca due punti di importanza fondamentale ai fini della salvezza. Quando si dice a volta, a proposito degli infortuni, "e chi l'ha detto che sia una disgrazia"..?