Due ore e mezza di spettacolo ed emozioni al PalaEvangelisti: la Sir c'è, anche se a gioire è Trento

26.10.2014 22:13 di  Antonello Menconi   vedi letture
Due ore e mezza di spettacolo ed emozioni al PalaEvangelisti: la Sir c'è, anche se a gioire è Trento

SIR SAFETY PERUGIA – ENERGY T.I. DIATEC TRENTINO 2-3 (25-21, 25-22, 19-25, 18-25, 15-17)

Vince in rimonta Trento, sotto di due set a Perugia, per poi reagire ed imporsi al tie break in oltre due ore e mezza di spettacolo ed emozioni. In un PalaEvangelisti ancora gremito dopo le finali scudetto della scorsa stagione, Perugia (con il libero Giovi indisponibile per problemi agli addominali e sostituito da Fanuli) parte forte nel primo set grazie a Fromm (due ace in avvio), anche se sono poi le battute di Atanasijevic a trascinare la squadra di Grbic al successo (25-21), con il solo Kaziyski a tenere a galla Trento. Nel secondo set meglio il sestetto d Stoytchev, avanti sino al 16-18. Ci pensa però Maruotti al servizio a riportare avanti la Sir, che poi va a chiudere la frazione (25-22) con il solito Atanasijevic. Nella terza frazione Perugia va subito avanti (7-4), ma a riportare Trento in partita ci pensa Solè, con tre attacchi per l’allungo sul 10-12. Il sestetto di Grbic si spegne progressivamente e a nulla valgono gli inserimenti di Sunder, Vujevic e Fanuli, con Kaziyski che chiude il set (19-25). Nel quarto set Trento allunga in avvio, portandosi sull’8-12, vanificando anche la scelta di Grbic di affidare poi la regia a Paolucci, visto che dall’altra parte si ammira il miglior Kaziyski (9 punti nel set e 25 in totale) e consente di poter gestire il vantaggio, con il punto finale che arriva con l’errore in battuta di Beretta. Nel tie break c’è il deciso allungo della Sir, che si porta sul 9-6, poi Trento torna avanti (12-13) con una battuta di Nemec che si smorza sulla rete prima di cadere sul campo della Sir. Per due volte è Atanasijevic (28 punti per lui) ad annullare il match-point a Trento, che poi chiude la gara con l’errore in attacco di Buti, per la delusione di un pubblico che non ha mai smesso di incitare la Sir.