Dalla fiction su Luisa Spagnoli alla "B in piazzetta": Zampetti torna in studio come grande tifoso del Grifo

06.02.2016 11:49 di  Antonello Menconi   vedi letture
Dalla fiction su Luisa Spagnoli alla "B in piazzetta": Zampetti torna in studio come grande tifoso del Grifo

Lo abbiamo visto interpretare il bistrattato macellaio nella fiction su Luisa Spagnoli trasmessa da Rai Uno nelle scene girate a Sant’Arcangelo di Magione, ma oggi l'attore magionese Gianfranco Zampetti torna ad essere il tifoso biancorposso che vediamo ogni volta che gioca il Perugia nello studio di Umbria Tv alla trasmissione "La B in piazzetta" condotta da Giancarlo Pacini insieme ad Elisa Duili e con il giornalista Moreno Castellani come ospite fisso. Indosserà la maglia rossa con scritto Tutti Insieme, pronto ad esultare ad ogni gol del Grifo. Ma il buon Zampetti è ormai più che abituato a presenze in fiction televisive e tra le altre lo ricordiamo in alcune parti nel don Matteo con Terence Hill e in Gomorra per Sky, Zampetti racconta con grande piacere di questa nuova esperienza. «Quello che credo sia giusto smitizzare è l’idea che questo lavoro sia semplice – racconta -. Si sta sul set tantissime ore e una stessa scena può essere ripetuta un’infinità di volte, come è successo per la mia in cui il cinico conte Icilio Sangiorgi cerca di umiliarmi davanti alla Spagnoli». «La giornata inizia alle sei di mattina – spiega - per la convocazione, poi sala trucco e sartoria. Infine le riprese. Una stessa scena viene effettuata da più parti per consentire, in fase di montaggio, di avere la ripresa più giusta». «In questa fiction – ricorda - è stato tutto molto bello perché c’era una grande professionalità e un grande rispetto per tutti». Oltre che attore professionista, sono tre le agenzie per cui lavora attualmente, Gianfranco Zampetti è noto da sempre per la sua vita dedicata al teatro. Direttore artistico dei teatri di Magione e Tuoro, fondatore della Compagnia teatrale Magionese; di lui sono note le divertenti presenze in Tv e l’attività svolta, anche con l’Accademia del Dònca, per preservare e far conoscere il dialetto. «Le fiction sono una bella cosa – conclude – ma il mio amore resta il teatro. Lì non puoi ripetere una stessa scena quanto vuoi. Lì il pubblico è davanti a te e hai solo quell’occasione per dare il meglio come attore. Amo il teatro da sempre, coem dimostra tutta la mia vita, e, come tutti gli animali da palcoscenico, è una passione che ti entra dentro e non ti lascia più».