Dall'ospedale di Perugia alla Danimarca! La scelta di vita del medico Vittorio, triatleta e podista

15.02.2018 09:55 di  Antonello Menconi   vedi letture
Dall'ospedale di Perugia alla Danimarca! La scelta di vita del medico Vittorio, triatleta e podista

Una vera scelta di vita. Vittorio Giuliano, 44 anni, specialista in Gastroenterologia, si è trasferito dal Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove si occupava di epatologia e diagnostica non invasiva innovativa delle malattie epatiche ed intestinali, ad un ospedale della Danimarca, lasciando insieme alla moglie Sara Becherelli l'Umbria e l'Italia. Molto conosciuto anche in ambito sportivo come triatleta di buon livello e come podista. Per ora la permanenza minima sarà di due anni (essendo in aspettativa dall'ospedale di Perugia) e poi si vedrà. “Nella mia carriera ho avuto la fortuna di completare i miei studi a Roma, presso l´universita´la Sapienza ma come spesso accade, mi sono dovuto spostare per il Corso di Specializzazione che ho frequentato e completato a Perugia. Erano i primi anni del nuovo secolo, agli specializzandi venivano affidati compiti di alta responsabilita´ ed ancora non c´era la esigenza ormai cosi´diffusa di dover ricorrere alle ”guardie” interdivisionali per poter sopperire a carenze nella pianta organica. Come la maggior parte dei miei colleghi, mi sono dovuto poi ”accontentare” per alcuni anni di contrattini libero-professionali e turni di guardia medica sul territorio per riuscire a sbarcare il lunario ed a rimanere in Gastroentrologia a Perugia, in un ambiente che era comunque culturalmente stimolante e pieno di risorse. Alcuni anni dopo, venivo assunto, inizialmente con un contratto a tempo determinato. Ho lavorato ininterrottamente e con soddisfazione a Perugia per 17 anni, finche´ho ricevuto una e-mail, in cui mi si offriva la possibilita´di poter lavorare presso un ospedale di buon livello in Danimarca. Ho pensato che potesse essere una buona opportunita´per crescere ed imparare qualcosa di nuovo, anche da un punto di vista gestionale. Ritengo che la sanita´in Italia abbia raggiunto livelli di elevata eccellenza ma che purtroppo viva un momento di difficolta´ causato da eccessiva burocrazia, sistemi infomatici obsoleti, quando presenti e scarse risorse economiche a disposizione. Dopo un breve e fugace sopralluogo, mi sono trasferito nel Nord dello Jutland, ottenendo un periodo di aspettativa dalla mia Azienda. Al mio arrivo ho trovato un ambiente lavorativo molto sereno ed organizzato e colleghi premurosi e pronti alla collaborazione. Mi e´stato offerto un corso intensivo individuale di lingua, di 18 ore per settimana che mi ha permesso di dialogare in Danese dopo soli 4 mesi. Mi e´stato chiesto di quale strumentazione ecografica avessi necessita´e poche settimane dopo ho avuto a disposizione la macchina piu´innovativa attualmente sul mercato. Il Responsabile della Gastroenterologia ha grandi progetti, e´un collega dai modi cordiali, e non fa passare giorno per esprimermi la sua felicita´di avermi nella squadra, cosa che ovviamente da una parte mi lusinga, dall´altra mi induce a dare il meglio. Sto apprezzando il Sistema Sanitario in Danimarca, un esempio di estrema democrazia al servizio del cittadino. Ogni mattina alle 8 in punto il personale del Dipartimento di Medicina si riunisce con la dirigenza; il collega di Guardia informa tutti di cio´che e´accaduto durante la notte, poi viene letto a tutti il programma del giorno, in modo che ognuno sia a conoscenza dei propri compiti e di quelli degli altri colleghi; tutti hanno il loro telefono ”cordless” attraverso il quale sono raggiungibili, a tutti viene fornito uno studio ed un computer personale con un account ed una casella di posta davvero ben funzionanti. In reparto, la visita viene effettuata sempre in presenza di un infermiere che partecipa attivamente alla visita. Gli infermieri sono una categoria molto rispettata, sono numerosi e quindi mediamente meno stressati che alle nostre latitudini. Il diario clinico viene dettato dal medico ed inviato alle segreteria per la battitura; le cartelle cliniche sono digitali ed a esse puo´accedervi il medico o i medici che hanno in carico il paziente e il medico di famiglia alla dimissione. Sulla cartella clinica compare quindi l´intera storia clinica del paziente, gli esami di laboratorio e strumentali eseguiti, la terapia in atto e pegressa. In questo modo rapidamente, si puo´avere una visione molto completa del paziente, di grande ausilio nella sua gestione pratica; ma non solo, questo sistema consente di ridurre enormemente le perdite di tempo e di poter ricercare dati clinici in maniera trasversale a scopo di ricerca o per considerazioni qualitative. Ci sono molte opportunita´di poter svolgere anche attivita´di ricerca e l´intraprendenza viene premiata. A parte questo, sono contento perche´la mia famiglia mi ha accompagnato; a mia moglie attualmente in gravidanza, viene data tutta la assistenza di cui ha necessita´, un filo diretto con la sua ostetrica e tutto cio´di cui ha bisogno; mio figlio ogni mattina va a scuola con il sorriso, le sue maestre sono molto materne e sensibili, lo fanno sentire a casa. Sono quindi molto contento della opportunita´che mi e´stata offerta. Certo, non nego che mi manca l´Italia con tutto la sua bellezza ed i suoi difetti, gli affetti ed i miei cari vecchi colleghi ma vivo questa esperienza con grande entusiasmo. Penso che possiamo imparare davvero molto da questa nazione, che ha molto meno di noi da offrire forse, ma riesce a valorizzare enormemente le sue risorse umane”.