Dodici anni fa moriva Giuseppe Tomassoni: un amico, un padre, una guida per tutti i podisti e non solo

22.01.2024 22:23 di Antonello Menconi   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
Dodici anni fa moriva Giuseppe Tomassoni: un amico, un padre, una guida per tutti i podisti e non solo

Dodici anni fa, nella notte tra il 21 gennaio e il 22 gennaio 2012, moriva all’età di quasi 69 anni Giuseppe Tomassoni, uno dei grandi protagonisti ed animatori del podismo umbro. Quella mattina al cross di Terni, quando prima del via della gara presso l'impianto di ruzzolone di Colleluna arrivò la notizia, tutti rimasero sconvolti, non senza lacrime. Lui era l'amico (vero) di tutti. Una persona capace di farsi amare soprattutto per la sua grande disponibilità e generosità. Un uomo che nella sua vita si è sempre distinto per una collaborazione appassionata e totale verso tutti. Uno di quei amici, come forse troppo pochi ce ne sono nel mondo di oggi, che aveva sempre una risposta ad ogni domanda, che era sempre pronto a dare tutto di sé stesso ad ogni richiesta di aiuto. Di lui, dell’amico Peppe, non ci siamo dimenticati e mai ci dimenticheremo. Ci manca, e non possiamo negarlo. Quando una persona ci lascia, il primo pensiero che viene ad ognuno di noi è quello che di avere a che fare con un vuoto incolmabile. Ebbene, per Giuseppe Tomassoni questo lo è ancor di più che per qualsiasi altra persona. Quel giorno si disputava il cross Città di Terni e la mattina, prima della partenza, nel freddissimo campo del ruzzolone a Colleluna, arrivò la notizia della sua scomparsa e della sua sconfitta contro una malattia sin troppo crudele, che lui aveva combattuto con tutte le proprie forze. La gara venne disputata lo stesso perché tutti sapevano che Peppe avrebbe voluto che fosse stato così. Oggi il podismo umbro continua a proliferare, qualche disfunzione esiste e si vede e per alcuni non c’è più quell’ambiente di un tempo (secondo vari punti di vista) e comunque, grazie all’impegno di tanti volontari, offre a tanti la possibilità di divertirsi e di fare sport. Ad ogni gara, però non manca mai l’occasione di nominare il buon Peppe, sempre con tristezza, ma con la certezza di averlo comunque da lassù un fedele spettatore. Perché quello del podismo era il suo mondo. Pur con il rispetto per la sua magnifica famiglia. Quando al banco delle iscrizioni delle gare c’è Luana, la moglie (alla quale va un pensiero caro, come pure alla figlia Brita), c’è un motivo in più che ce lo fa sentire vicino. Anche se ancor oggi, di una cosa tutti siamo veramente certi, ovvero di esser cresciuti grazie ai suoi consigli e di continuare ad agire sempre nel giusto, traendo l’insegnamento dalla sua saggezza, che ci ricordò anche don Luigi Filippucci, il parroco che celebrò i funerali nella gremita chiesa di San Marco a Sant’Eraclio. Il suo ricordo vive nel web, grazie in particolare all'impegno di Maurizio Boncio, che sta portando avanti con dedizione, in sua memoria, il sito atleticainumbria.it, che proprio Peppe aveva voluto, rivelandosi un precursore anche in questo campo.