Marcello Lippi ha parlato a Radio Onda Libera

27.04.2015 14:08 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Marcello Lippi ha parlato a Radio Onda Libera

“Per fermare certi atti così gravi serve l'applicazione di leggi severe come fanno in altri Paesi: da noi è permesso di tutto perché non si prendono provvedimenti. Il Torino si è tolto una gran bella soddisfazione ed è un'ulteriore conferma del grande lavoro di Ventura. L'ultima volta c'ero io quando i granata vinsero due derby e lottavano per la retrocessione, mentre ora la dimensione è diversa. La Juve si sta gestendo in modo intelligente e comunque ha giocato un ottimo derby nonostante il dispendio di energie per i tanti impegni. Conte e Allegri? L'uno ha iniziato un percorso straordinario con il Dna juventino attraverso un grande lavoro, l'altro ha portato qualcosa di diverso e l'esperienza internazionale. Le tre italiane in semifinale nelle coppe europee consegnano dei grandi benefici al calcio italiano che non dimentichiamo ha sempre una scuola di allenatori, arbitri e professionisti a livelli assoluti. Ora aspettiamo il ritorno delle milanesi”: l'ha detto Marcello Lippi ospite questa mattina a Radio Onda Libera.

A dare risposte e soluzioni devono essere le istituzioni oppure anche il sistema calcio può fare qualcosa?

“Tutti possono contribuire a creare la mentalità per favorire i comportamenti corretti. Ma ci vogliono innanzitutto le leggi da applicare in modo severo e rigoroso, come avviene in altri Paesi. Da noi purtroppo i responsabili vengono fermati e arrestati, poi il giorno dopo tornano liberi e si ricomincia. I delinquenti sono attratti dall'Italia perché nei loro Paesi i provvedimenti sono duri e vengono presi”.

Il derby vinto dal Toro è un premio al quadriennio di Ventura?

“La crescita è sotto gli occhi di tutti, la dimensione è cambiata da quando vinsero due derby, e c'ero io, lottando per la salvezza. Ora il Torino compete in Europa e per un piazzamento in Europa League. Conosco bene Ventura, abbiamo giocato insieme alla Sampdoria in Primavera, e ha avuto meno di quanto meritasse. Ha portato i granata in un'altra dimensione”.

La Juve, con lo scudetto in pugno, come sta arrivando agli atti decisivi di Champions e Coppa Italia?

“In modo intelligente, direi normale. E' una gestione saggia e pacata quella che Allegri da ottimo allenatore sta portando avanti. I bianconeri hanno giocato un ottimo derby nonostante il dispendio di energie per i tanti impegni. La differenza tra Conte e Allegri? L'uno ha iniziato il lavoro con un'impronta fantastica che deriva anche dal suo Dna juventino con la voglia e il carattere; l'altro ha portato qualcosa di diverso e l'esperienza internazionale che sta determinando una crescita. La Juve domina in Italia e sta cominciando a vincere le partite importanti sulla scena europea”.

Bayern campione di Germania, Chelsea e Lione quasi, Barcellona avanti di 2 punti sul Real Madrid: quale di questi campionati esteri le piace di più?

“Lo spagnolo principalmente, poi anche il campionato inglese. In Spagna si propone un calcio manovrato, propositivo, di qualità e spettacolo. Oggi Barcellona e Bayern sono le squadre più forti del mondo, un po' più sotto metto il Real”.

Il Napoli segna sempre tanto con i suoi attaccanti, ma ha rimpianti per i troppi gol che prende?

“Sì, in generale è una questione di equilibri di squadra. Non ho mai visto vincere le squadre che fanno tanti gol ma soprattutto quelle che intanto subiscono meno”.

Juve, Napoli e Fiorentina in semifinale nelle coppe europee sono un segnale di riscossa del nostro calcio?

“Stanno portando grandi benefici e il calcio italiano guadagna posizioni. Auguriamoci il ritorno delle milanesi e la conferma di realtà come Torino, Sampdoria, Genoa”.

Lei vede il futuro del Milan senza Berlusconi?

“Non so cosa succederà. Oggi per competere ai massimi livelli vediamo gli enormi investimenti di sceicchi e magnati. Da noi le cose sono cambiare dopo gli sforzi del passato”.

Le sarebbe piaciuto lavorare con Berlusconi?

“C'è stata la possibilità. Con Galliani c'è un ottimo rapporto, lui per primo l'ha detto e lo confermo volentieri. Due-tre volte c'è stata l'opportunità, ma per vari motivi non si è concretizzata”.

Luca Toni compirà 38 anni il prossimo 26 maggio e miete record: lui e Di Natale sono uno spot per il calcio italiano?

“Lo sono e da tanti anni. Toni è un fuoriclasse, sta facendo cose incredibili con uno spessore tecnico, fisico e morale che fa la differenza. Gioca e fatica con serenità, ha grandi motivazioni e si vedono”.

Quale significato attribuisce all'orgoglio che il Parma sta mettendo sul campo?

“I professionisti italiani sono tra i migliori, come gli allenatori e gli arbitri. Questa è la risposta che viene dal Parma”.