Leonardo Cenci ha presentato anche stamattina il proprio libro a Collestrada

09.12.2018 15:48 di Redazione Perugia24.net   vedi letture
Leonardo Cenci ha presentato anche stamattina il proprio libro a Collestrada

Questa mattina al centro commerciale Ipercoop di Collestrada Leonardo Cenci ha presentato il suo libro, scritto insieme a Rosangela Percoco, dal titolo “Vivi, ama, corri. Avanti tutta! La straordinaria esperienza di Leo con l’ospite sgradito”. Il presidente dell’Associazione Avanti Tutta è stato intervistato da Antonello Menconi, corrispondente della Gazzetta dello Sport e responsabile di Perugia24.net. Nel pomeriggio lo stesso Cenci replicherà alle ore 16,30 e 18,30 intervistato dal giornalista Alvaro Fiorucci. Prima e dopo le presentazioni Leonardo sarà a disposizione dei presenti per firmare le copie del suo libro, in vendita all’interno dell’IperCoop. Sempre oggi è presente all’interno del centro commerciale anche uno stand di Avanti Tutta Onlus dove i volontari dell’associazione saranno a disposizione per informazioni e distribuire materiale sull’attività della onlus. 

Il libro – Il volume, edito da Salani e con la prefazione presidente del CONI Giovanni Malagò, parla dei primi cinque anni di malattia del giovane perugino, classe 1972. Racconta dei suoi primi mesi difficili e della sua decisione di non darla vinta al suo “ospite”, così lo chiama Leo, che ha dovuto rassegnarsi e seguirlo fino a New York, correndo con lui ben due maratone. Nel 2017 ha battuto il suo record concludendo il percorso in 4 ore e 6 minuti e dedicando l’impresa a tutti i malati di cancro. Da vero imprenditore di se stesso, Leonardo ha pensato di costruirsi una nuova vita dal momento che quella di prima faceva “acqua da tutte le parti”. Da “matto” autentico, sta muovendo mari e monti per rendere la vita dei malati di cancro una vita di buona qualità e non un’esistenza che susciti compassione. Tutto in queste pagine è una testimonianza che Leonardo lascia per far comprendere il suo punto di vista: malato di cancro non vuol dire arreso, credere non significa illudersi, essere consapevole non vuol dire consegnarsi all’ospite il giorno della diagnosi. E ogni segno che traccia si compone in un disegno sorprendente, dove il cancro diventa una presenza con cui contrattare lo spazio vitale, un suggeritore di nuove soluzioni, un’occasione per camminare verso nuove scelte, nuovi equilibri.