In Umbria si lamentano i podisti più anziani: "Nelle gare del Grand Prix non siamo tutelati nelle categorie"

26.08.2016 10:57 di Redazione Perugia24.net   vedi letture
In Umbria si lamentano i podisti più anziani: "Nelle gare del Grand Prix non siamo tutelati nelle categorie"

Attraverso un articolo pubblicato sul Corriere dell'Umbria arriva una critica alla Fidal Umbria per la gestione delle gare podistiche nel territorio regionale, in particolare per quanto riguarda la suddivisione delle categorie nelle competizioni inserite nel calendario del Grand Prix Umbria. A manifestare il proprio disappunto sono quegli atleti più esperti, ovvero dai 65 anni in poi. A farsi portavoce degli atleti appartenenti alle categorie maschili da quella età a salire è uno dei più assidui e quotati podisti della regione, Alfonso Mangialasche. “Interpreto il pensiero condiviso in queste ultime settimane con molti altri podisti di età più avanzata – ammette il sessantacinquenne podista di Sant'Egidio – per far presente che capita spesso che, a fronte di un Grand Prix che prevede categorie suddivise per fasce di cinque anni di età, poi ci si ritrova che le gare dello stesso circuito presentano categorie differenti. Appare in effetti fuori logica il fatto che nel Grand Prix ci siano le categorie per chi ha sino a 65 anni, sino a 70 anni ed over 70 anni e poi nelle gare ci ritroviamo che l'ultima categoria è quella degli Over 60 anni. La stessa cosa avviene ad esempio a volte per le donne, con tre categorie previste nel Grand Prix ed a volte solo due nelle gare che ne fanno parte. Probabilmente la Fidal non si è accorta di questa discordanza, anche perché alle gare podistiche c'è di solito una scarsa rappresentanza da parte di dirigenti federali, ma se questa ammette nel proprio circuito delle gare facendo versa una tassa, allora dovrebbe anche far rispettare l'allineamento delle categorie tra le gare stesse e il circuito”. Ammettendo che “l'ampliamento dell'età delle categorie può essere comprensibile per gare non di primo livello”, Mangialasche aggiunge che “questo appunto non vuol essere una polemica, visto che comunque per tutti rimane il piacere di correre e fare sport – conclude - ma semplicemente ha lo scopo di una critica per aiutare questo bel movimento del podismo umbro a crescere ulteriormente”.