In 252 si sono presentati a Perugia per la donazione di sangue: la soddisfazione

25.08.2016 13:00 di Redazione Perugia24.net   vedi letture
In 252 si sono presentati a Perugia per la donazione di sangue: la soddisfazione

E’ stata molto  generosa la donazione di sangue nella struttura del Santa Maria della Misericordia il giorno dopo la tragedia del terremoto. Sono state  infatti  252 le  persone che hanno risposto all’appello dell’Avis, per esprimere con la donazione  sentimenti di  vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma. “Si è trattato di un afflusso imponente- dice  il direttore del centro Trasfusionale  Mauro Marchesi- , con  un impegno straordinario del personale sanitario. Solitamente  le donazioni  giornaliere sono  circa 50 , ma  siamo ugualmente  riusciti  ad accogliere tutti, ben comprendendo lo spirito  che anima i cittadini. Oltre ai donatori abituali – ha precisato il Dr, Marchesi- si sono presentati anche molti giovani ,alla loro prima donazione”. La direzione dell’Azienda Ospedaliera di Perugia  per i prossimi giorni invita i cittadini  ad evitare affollamenti negli  ambulatori  preposti per la raccolta del sangue e non solo per ragioni prettamente organizzative, quanto per dare sistematicità alle   donazioni stesse . “ Generalmente  si pensa che più sangue venga  donato e più alte sono le scorte a disposizione di un ospedale – osserva il direttore generale  Emilio Duca-. Le procedure hanno  invece un ordine preciso,  anche le sacche di sangue hanno  infatti una scadenza, che è relativamente breve,  e da qui  la necessità di una programmazione. Plaudiamo  allo spirito di  grande generosità di quanti hanno  effettuato la donazione e  di quelli  che si presenteranno  nei prossimi giorni – aggiunge il Dr. Duca -, ma  intendiamo  anche rassicurare che il centro Trasfusionale  garantisce sia  la dotazione  di sangue  per fronteggiare   l’emergenza terremoto, che  quella necessaria per le attività chirurgiche. Anche nella giornata di giovedì sono state infatti  utilizzate  a pieno regime tutte le  sale operatorie dell’ospedale”..