Il ricordo di Giulio Bromuri nelle parole di Elio Clero Bertoldi, storico giornalista perugino

11.01.2019 10:49 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Il ricordo di Giulio Bromuri nelle parole di Elio Clero Bertoldi, storico giornalista perugino

Questo il ricordo di Elio Clero Bertoldi, storico giornalista perugino, di Giulio Bromuri, così come pubblicato sul Corriere dell'Umbria di oggi.

Con Giulio Bromuri, spirato mercoledì pomeriggio dopo una crudele malattia, se n'é andato un pezzo della Perugia d'antan. Almeno di quella sportiva, che lui aveva vissuto per quasi 70 anni. L'ultimo saluto amici ed estimatori glielo daranno oggi pomeriggio, alle 15, nella chiesa di Sant'Ercolano, il tempio dedicato al vescovo "difensore della città". Non poteva essere diversamente per un perugino del 1939, nato il 20 giugno (giorno della festa laica della città) e che aveva indossato la divisa della squadra di calcio, con il Grifo scolpito non sulla pelle, ma nel cuore.
Giulio era cresciuto nelle giovanili biancorosse ed era poi approdato nella prima squadra allora affidata a Guido Mazzetti, monumento del tempo di guerra come calciatore e del periodo successivo quale allenatore. Di quel Perugia negli anni 60-61 e 61-62 i più maturi ricordano nomi quali quelli di Castagner, Troiani, Fortini, Baroncini, Cominato e i più giovani Lamberto Boranga e Massimo Roscini. Presidente del club un'altra figura mitica dello sport e dell'industria del capoluogo umbro: Lino Spagnoli.
La squadra militava in C e per le trasferte i grifoni dovevano affidarsi al mecenatismo del sor Lino. Allenamenti e partite al Santa Giuliana. Gli incontri in corso Vannucci per un aperitivo o un caffè. Per una partita a biliardo a carte o a biliardo si scendeva in un bar di piazza Cavallotti. Tutti conoscevano i calciatori e questi conoscevano i tifosi. Giulio aveva poi coltivato e continuato la sua passione con il Foligno in D giocando con compagni quali Flavio Possanzini e Piero Poli (padre di Andrea, ora al Bologna). Ma era così legato al Perugia che nei primi anni Settanta aveva rivestito il ruolo di osservatore per il club, ancora guidato da Spagnoli. Più in là con gli anni era entrato, invece, come apprezzato opinionista, nella squadra di Mimmi Mazzetti nella trasmissione "Ed é gol", portando non solo la sua competenza ed il garbo dei modi, ma anche arguzia e sapidità di giudizi. Poco prima di Natale, quando gli amici speravano e si auguravano che Giulio potesse vincere la sua battaglia, aveva fatto un intervento telefonico, come sempre vivace e brillante, sulla situazione tattica e tecnica del Perugia di Nesta. Lascia la moglie, signora Pia Rita e i figli Luca, commercialista e Michele, avvocato, ai quali vanno le più sentite condoglianze.