Il perchè del finale al Giro podistico della Val d'Orcia: parla l'organizzatore dopo quanto accaduto nell'ultima tappa

12.06.2019 12:00 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
Il perchè del finale al Giro podistico della Val d'Orcia: parla l'organizzatore dopo quanto accaduto nell'ultima tappa

E' stato ancora un gran successo il “Giro Podistico della Val d’Orcia”, manifestazione ormai giunta all’edizione numero 20, articolata da 5 tappe per un totale di circa 43 km. Ancora una volta l'organizzatore Stefano Grigiotti ha proposto degli scorci mozzafiato, compresi tra borghi e castelli, sullo sfondo di colline che caratterizzano e danno grande fascino a questa terra. Una vista sempre presente nelle varie giornate rendendo ancor più emozionante la competizione. A partecipare oltre 130 atleti, con l'aggiunta di diversi giornalieri, ovvero atleti iscritti a singole tappe, tra cui diversi umbri. Prima nella classifica finale è stato Giorgio Calcaterra vincitore della 100 km del Passatore per 12 anni consecutivi e vera leggenda dell’ultra maratona italiana, precedendo Mattia Burini della Filippide di Castiglione del Lago. Tra le donne successo di Drilona Madhi dell'Atletica Castello. Anomalo tuttavia il fatto che, come segnalato a Perugia24.net, nell'ultima tappa lo stesso Calcaterra, in vantaggio di oltre quattro minuti e mezzo sul secondo, non si sia presentato in orario al via della gara, nonostante la scelta di ritardare di una decina di minuti la partenza. Calcaterra è arrivato più tardi ed è stato fatto “gareggiare” da solo più tardi, prendendogli il tempo sullo stesso percorso, per poi essere inserito in classifica. Una scelta che ha fatto parlare e che a spiegarla è lo stesso Grigiotti (l'immagine è di Patti Foto), tra gli organizzatori più appassionati e disponibili che il panorama podistico possa offrirci. “E' vero – dice Grigiotti – che al momento della partenza Calcaterra non c'era, tra la nostra sorpresa. Lo abbiamo chiamato ed al telefono ci ha detto che era rimasto vittima dell'ingorgo di traffico e sarebbe arrivato in ritardo. Allora, visto che aveva un netto vantaggio sul secondo in classifica e rispettando il campione che è, abbiamo preso una decisione collegiale. Ho riferito la situazione a tutti i partecipanti ed ho proposto se sarebbe stato accettato da tutti il fatto di far partire in ritardo l'amico Giorgio e cronometrarlo, per poi inserirlo in classifica con il tempo effettivo. Nessuno tra i partecipanti, compreso Mattia Burini, secondo in classifica, hanno manifestato la benchè minima obiezione e quindi abbiamo deciso di fare così con il consenso unanime. Lui è partito una ventina di minuti dopo, da solo. Mi rendo conto sia stata una scelta anomala e dispiace se a posteriori qualcuno abbia eventualmente avuto a ridire, però non abbiano voluto tradire lo spirito della manifestazione e il carattere non professionistico, ma soprattutto abbiamo voluto che la scelta fosse accettata da tutti”.