Il dolore di Perugia per una mamma che non c'è più e il pensiero che va oggi al suo bimbo di sei anni

26.11.2015 18:31 di Antonello Menconi   vedi letture
Il dolore di Perugia per una mamma che non c'è più e il pensiero che va oggi al suo bimbo di sei anni

Oggi a Perugia è il giorno del dolore, dello sconforto, della riflessione. Ben più di quanto non lo sia stato ieri. Sapendo che niente potrà essere come prima. E' vero, altre volte avevamo sentito e raccontato di un femminicidio. Purtroppo, non sarà nemmeno l'ultima. Ma in questo caso l'emozione è più forte. Una  tragedia che si è consumata in quella che era la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e per questo motivo con un eco che ha travalicato i confini nazionali. Una vita spezzata. Un'altra vita che non potrà mai più essere una vita. Ma, soprattutto, il pensiero che va al bambino di sei anni che non avrà più una mamma e che ha perso la vicinanza di un padre. Francesco Rosi, 43 anni, è in isolamento nel carcere di Perugia, tenuto costantemente sotto controllo dopo l'arresto per aver ucciso la moglie Raffaella Presta, 40 anni, avvocato di origine brindisina, sparandole un colpo (o forse due, ma non è questo ciò che conta) nella loro casa. L'uomo si trova in una cella singola in stato di choc. L'uomo non ha potuto ancora incontrare il suo difensore, l'avvocato Luca Maori, in quanto il pubblico ministero ha disposto il divieto di colloquio per tre giorni. Questa misura è stata criticata dal legale, pur trattandosi di una situazione che sembra superflua davanti a ciò che è stato e a ciò che non lo sarà più. Soprattutto per il piccolo.