Il Bologna arriverà all'esordio in B del 29 agosto più riposato... ma già sotto esame

18.08.2014 11:43 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Luca Lollini - Tuttobolognaweb.it
Il Bologna arriverà all'esordio in B del 29 agosto più riposato... ma già sotto esame

Il Bologna toppa clamorosamente la prima partita ufficiale della stagione e viene eliminato subito dalla Coppa Italia. Merito di un’Aquila encomiabile, arrivato sotto le Due Torri per giocarsela a viso aperto, e che per tutto il primo tempo ha messo alle corde il Bologna. Demerito di un Bologna inesistente nei primi quarantacinque minuti, timidamente migliorato nella ripresa solo per una comprensibile scalata di marcia degli avversari. Ma, quando contro una squadra di una categoria inferiore il tuo migliore in campo è il portiere, significa che devi lavorare ancora tanto. Il Bologna si schiera con il 4-3-3 e in porta c’è Coppola, già una scelta significativa. L’Aquila parte a razzo e al 5’ colpisce il palo con Maccarone sugli sviluppi di un corner, per poi passare in vantaggio nove minuti più tardi: scavetto in area a servire Perna, il quale si insinua tra Ferrari e Garics e di sinistro al volo da pochi passi fulmina il portiere partenopeo. Il Bologna è in bambola totale, gli abruzzesi approfittano di un Garics in crisi nera e tre minuti più tardi, sempre sulla sinistra, Del Pinto incorna a incrociare ma Coppola vola e salva. La squadra di Lopez non è in campo: cerca Cacia con dei lanci sui quali può pochissimo, gli esterni si sganciano poco e quando lo fanno il cross è preda degli avversari, il centrocampo latita. Non c’è perciò da stupirsi se la prima parata di Zandrini arrivi al 36’, su una conclusione dalla distanza di Laribi. L’ultima emozione della frazione è un tiro a giro di Sandomenico, vera spina nel fianco, che sfiora il palo. Dopo quattro minuti della ripresa è di nuovo Sandomenico a lambire la traversa con un tiro ravvicinato, prima di lasciare il posto a De Sousa. Il tecnico Lopez (nella foto), che aveva optato per ripresentarsi sul terreno di gioco con gli stessi undici, al 63’ leva un inconsistente Troianiello per Giannone. Un cambio che si rivelerà azzeccato, poiché sette minuti più tardi il ragazzo di Napoli raccoglie un tiro debole di Garics e, in girata all’altezza del dischetto del rigore, infila il portiere avversario per il pari. Sembrerebbe la rete in grado di spianare la strada verso una logica vittoria del Bologna, anche perché l’Aquila perde via via terreno, tuttavia è solo un fuoco di paglia e la gara si spegne subito. Anzi, sono proprio gli ospiti a mettere i brividi ai felsinei nel finale: Oikonomou azzarda un passaggio orizzontale a metà campo, gli avversari intercettano e parte un contropiede stoppato da un magnifico intervento in scivolata di Ferrari. Sul corner che ne consegue, Coppola salva la baracca parando una botta da fuori di Del Pinto.

Dopo sei minuti dei supplementari Cacia lascia il posto a Bentancourt, ma è Pasi a trovare un bel varco in percussione facendosi parare il tiro da Zandrini. Al 100’ Del Pinto calcia fuori di poco e tre minuti più tardi l’Aquila ritorna avanti, stavolta in maniera definitiva: cross dalla destra, De Sousa taglia e anticipa Garics con un destro al volo che si infila sul secondo palo. Il Bologna ci prova subito ma il tiro ravvicinato di Bentancourt colpisce l’esterno della rete. Le ultime chance sono per Djokovic, De Sousa e Laribi, senza successo. È un Bologna molto indietro quello visto ieri sera, privo della consistenza adatta ad affrontare la Serie B. La fase difensiva ha mostrato ancora delle crepe, ma contro l’Aquila è stata quella offensiva a destare più preoccupazione: zero idee, molto affidamento sulle percussioni dei singoli, gioco che si sviluppa sempre allo stesso modo interpellando prima i centrali, poi Matuzalem e infine gli esterni. Ah, e non si può regalare un tempo intero, mai. Ci sono undici giorni prima dell’esordio in campionato a Perugia, e si è visto che a questa squadra servirebbero un paio di innesti. Non è detto arriveranno, quindi intanto lavorare lavorare lavorare: nient’altro.