Gualdo Tadino dal sogno della B alla Promozione... "Ma provate a odiare meno, si vive meglio"

08.05.2017 16:48 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Antonello Menconi
Gualdo Tadino dal sogno della B alla Promozione... "Ma provate a odiare meno, si vive meglio"

Questa la lettera di Roberto Balducci, prima direttore generale poi allenatore del GualdoCasacastalda, che ieri è retrocesso in Promozione, dopo che a Gualdo Tadino negli anni della gestione-Barberini si era sfiorata la serie B. "E’ finita nel peggiore dei modi. Tante e troppe le difficoltà, non è bastato il cuore di un gruppo di ragazzi spettacolari che con passione e abnegazione ha tentato l’impresa.
A loro va il mio speciale ringraziamento, la mia stima profonda e il mio totale rispetto.

Ho visto e fatto calcio a tutti i livelli e con il calcio ho vissuto emozioni splendide e pessime, ma mai mi era successo alla fine di una partita di non riuscire a trattenere le lacrime come invece mi è accaduto ieri.

Troppo dolore vedere quei ragazzi piegati dalla fatica e dalla delusione per non sentirsi coinvolti e giustamente responsabili.
Troppo dolore per non avere dato un’ennesima soddisfazione a quel numeroso gruppo di tifosi che ha messo l’anima per sostenerci e che ringrazio pubblicamente.

Il progetto tecnico della Prima Squadra ha subito una pesante sconfitta figlia di tante cose e di tanti errori che sicuramente per buona parte ho commesso io che ne ero a capo.

Ringrazio i dirigenti che mi hanno sostenuto in questo anno così faticoso e spero che questo patrimonio umano non si disperda tra i meandri di un’estate che si prospetta molto calda…

Questa “famigerata” fusione è risultata fallimentare dal punto di vista dei risultati tecnici, ma se non ha funzionato a livello di “fusione di società” si è rilevata valida, almeno per la mia esperienza, a livello di “fusione di persone”. Ho conosciuto persone fantastiche con le quali si sono strutturate solide relazioni anche se non tutti sono gualdesi originali, come me del resto…

Non mi sono mai tirato indietro dalle mie responsabilità e non lo farò ora. C’ho messo la faccia fino all’ultimo secondo della partita di ieri risiedendomi anche in panchina nell’ultimo mese di campionato per sostenere i ragazzi e soffrire insieme a loro (cosa che avevo escluso totalmente all’inizio della mia avventura).

Lo sport e la vita sono fatti per tutti di vittorie e sconfitte ed è la gestione dignitosa di questi eventi che è la vera sfida per ognuno di noi. Ai mie ragazzi ho detto quello che mi è stato insegnato a me da bambino: quando dai tutto non hai mai perso!

Questo messaggio è quello che stiamo cercando di trasferire anche ai bimbi della nostra neonata Scuola Calcio cercando di arrivare ad una vera cultura sportiva che preveda una corretta gestione della vittoria e della sconfitta. Se penso al futuro non so cosa succederà, ma sono sicuro che si è creato un ambiente speciale tra tutte le componenti e questo patrimonio umano di giocatori, piccoli atleti e i loro genitori, istruttori e dirigenti non va disperso e sarà un'ottimo punto di partenza per una pronta risalita. A tutto questo aggiungo il patrimonio di una tifoseria che si è ritrovata favolosa nel giorno più triste. L’ultimo messaggio mi sento di mandarlo a chi gode dei nostri insuccessi, a chi ci ha insultato, vessato e deriso per un anno intero: provate ad odiare di meno si vive meglio...".