Francesca Mencacci e il Perugia: quando il calcio unisce charme e passione...

26.03.2015 14:37 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Francesca Mencacci e il Perugia: quando il calcio unisce charme e passione...

Il lavoro da giornalista per Francesca Mencacci, redattrice sportiva de La Nazione dell'edizione umbra, nasce, come dice lei stessa, "quasi per caso". La sua passione, invece, per il grifone inizia da bambina: "Ho messo piede al Renato Curi la prima volta, insieme al mio papà, a otto anni – racconta -. Ancora oggi mi chiedo come una partita terminata 0-0, forse anche in un giorno di pioggia, possa aver scatenato in me una serie di emozioni che riesco ancora a sentire. Da quel giorno è iniziato tutto". La Lega di Serie B le ha dedicato la puntata settimanale della rubrica "B di tacco".
Ok, la passione per il calcio quindi l'hai sempre avuta, ma il lavoro di giornalista?
"E' tutto frutto del destino. Ero ospite in una trasmissione locale, "Ed è gol", come tifosa-opinionista e dopo un paio di anni di tv (e parecchi esami di Economia e Commercio), mi chiamò La Nazione. Eravamo alla fine del secolo scorso!".
D'altra parte il tuo profilo Facebbok parla chiaro: ci sono più foto della curva del Curi che di te…
"Sì, la mia immagine di copertina di Facebook è la Curva Nord del Curi. Per me lo stadio è una seconda casa, se non altro per il tempo che trascorro lì a caccia di notizie, tutti i giorni, da anni. Il Perugia sarà sempre la mia squadra del cuore, ma questo non ha mai influenzato l'obiettività del mio lavoro, cerco sempre di mantenere un certo distacco emotivo da quello che racconto. E negli anni ho raccontato cose belle ma anche diversi "drammi" sportivi. Sicuramente, a guardar bene il mio profilo, più che altro, ci sono foto di stadi, trasferte, ritiri e poche immagini di vacanze..."
Chissà quanti aneddoti allora da raccontare.
"Passare dagli stadi di serie A a quelli della Lega Pro, dopo il primo fallimento, è stato difficile. Ricordo una trasferta con un custode che, giustamente dal suo punto di vista, non ne poteva più di noi ancora «barricati» in sala stampa al punto da staccarci la corrente. Ma anche stanze dell'infermeria degli stadi trasformate in sala stampa o il cofano della macchina che fa da scrivania. Il lavoro è sicuramente diventato più avventuroso. Un'altra fotografia che ho impressa, i giocatori del Gallipoli che al fischio finale passano dal campo alla spiaggia e si tuffano in mare".
Fortunati loro! Una gioia e un dolore. Professionale dico.
"Al di là di promozioni sul campo, è stata una grande gioia per me lavorare, agli inizi della mia professione, con un allenatore come Carletto Mazzone, una grande soddisfazione vedere il Perugia di Cosmi vincere l'Intertoto, assistere al lavoro sul campo di Maurizio Sarri e scrivere del ritorno del Grifo in Serie B, il 4 maggio scorso. Tante gioie e qualche ferita: raccontare due fallimenti, la delusione di una città che a distanza di cinque anni rivive lo stesso dramma sportivo, è stato molto difficile".
Due parole su questa bella stagione del Perugia.
"Sì, è un campionato al momento positivo. Il Perugia, da neo promossa, è partito con le intenzioni di mantenere la categoria e sorprendere. Obiettivo che sta raggiungendo. La stagione è stata scandita da tanti alti e bassi. L'ambiente ha pagato l'illusione di un avvio sorprendente, tornare indietro e ricalibrare tutto non è stato semplice. La squadra ha vissuto una fase di annebbiamento, quasi una crisi di identità. Ma dopo il buon mercato di gennaio, che ha completato la rosa dal punto di vista numerico e qualitativo, e il lavoro di Andrea Camplone, il Perugia è riuscito a riprendersi e a riprendere la sua giusta collocazione. Ora, a dieci partite dalla fine, il primo obiettivo è a un passo e scatta di conseguenza la caccia al secondo, la conquista dei play off. Traguardo non impossibile anche grazie ad una tifoseria che a Perugia fa sicuramente la differenza. E ad una società che sta portando avanti una politica di passi ragionati ma comunque ambiziosi".
Che idea ti sei fatta della B?
"Un campionato lungo, equilibrato, con sorprese continue, che lascia sempre una porta aperta fino all'ultimo. Personalmente il campionato della Serie B mi è sempre piaciuto. E quest'anno rispecchia le attese. Non mancano all'appuntamento sorprese e colpi di scena, dal Catania nelle ultime posizioni al Carpi in testa, il super Bologna che fatica a staccarsi di dosso le concorrenti e un Vicenza partito a fari spenti dopo il ripescaggio che sta sorprendendo tutti. È un campionato che quest'anno sembra premiare più la concretezza rispetto allo spettacolo. E che, salvo rare eccezioni, dà ragione alle società che hanno deciso di non cambiare guida tecnica nei momenti di crisi ma hanno scelto di fidarsi".