Federico Guidi ha parlato a Radio Onda Libera

11.09.2017 17:59 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Federico Guidi ha parlato a Radio Onda Libera

“L'Italia Under 20 è partita oltre le più rosee aspettative al Torneo 8 Nazioni e il 5 ottobre ci aspetta un esame di maturità con l'Inghilterra campione del mondo. Ho un gruppo di qualità, cerchiamo di privilegiare le doti tecniche nel percorso appena cominciato. Alla Fiorentina la mia è stata una lunga parabola per la crescita umana oltre che professionale dopo gli inizi importanti all'Empoli. Il livello giovanile italiano sta crescendo in modo esponenziale, si stanno facendo delle riforme e siamo sulla strada giusta anche se dobbiamo insistere e penso che le seconde squadre possano essere un ulteriore elemento di sviluppo. I modelli sono i campionati di Germania, Spagna e Inghilterra. Preferisco la Liga perché amo la tecnica. Da noi serve più coraggio per lanciare i giovani e non pensare che si debba pretendere tutto e subito”: l'ha detto Federico Guidi tecnico dell'Italia Under 20 a Radio Onda Libera.

Da ricordare l'esordio dell'Italia Under 20 e suo personale col 6-1 al Torneo 8 Nazioni contro la Polonia. Che segnale è?

“Siamo andati oltre le più rosee aspettative. C'era tanta curiosità di vedere come la squadra avrebbe messo in pratica i concetti sviluppati. Ho fatto i complimenti ai ragazzi e torno a farli volentieri. E' una grande soddisfazione aver cominciato così il nuovo corso”.

Ricordando qualche individualità come Bonazzoli in forza alla Spal e Castrovilli della Cremonese (che Guidi conosce benissimo per averlo avuto alla Fiorentina), entrambi grandi protagonisti contro i polacchi con una doppietta a testa, com'è questo gruppo dell'Under 20?
“Ricco di qualità tecniche. Questa è stata una discriminante nelle scelte per fare un calcio molto propositivo. Neanche i ragazzi sanno dove potranno arrivare, però le basi ci sono”.

L'Italia Under 20 tornerà in campo il 5 ottobre a Gorgonzola contro l'Inghilterra campione del mondo: è già un esame di maturità?

“Sarà un nuovo test particolarmente impegnativo e di maturazione. Potremo fare altri passi avanti affrontando i campioni del mondo, così come la Germania altra realtà fortissima”.

La Fiorentina è stata un po' una famiglia per lei, che ha lasciato dopo 13 anni: cosa si è portato dietro?

“Quando si vivono esperienze così lunghe, si va oltre gli aspetti tecnici. C'è un legame umano profondo. Mi hanno cresciuto come uomo e come tecnico dopo l'iniziale esperienza con l'Empoli che mi ha dato le prime importanti possibilità. E' una parte del mio cuore”.

Lei ha 40 anni e già una lunga esperienza di settore giovanile: cosa pensa del livello italiano e dove bisogna crescere?

“Il movimento sta crescendo in maniera esponenziale, basta guardare i tanti giovani che ci sono in Serie A e nei vari campionati. Si stanno facendo delle riforme importanti come la Primavera 1. Ancora manca qualcosa, penso alle seconde squadre perché resta alto lo scalino nel passaggio da una Primavera alla prima squadra”.

C'è un modello in Europa a cui ispirarsi per uno sviluppo maggiore del calcio italiano?

“Bundesliga, Liga e Premier League sono dei riferimenti per il livello e l'organizzazione generale che hanno raggiunto e portano avanti. Vale per tutto, dalle prime squadre alle giovanili. A me piace soprattutto la Liga perché prediligo la tecnica. Negli altri Paesi giocare in età giovanissima non è una sorpresa, mentre da noi si pretende tutto e subito senza avere la pazienza di aspettare. Serve più coraggio con i giovani”.