Dopo oltre quarant'anni si torna a parlare del caso-Curi "Ma sotto il manto erboso ci sono ceneri tossiche?"

17.07.2018 14:30 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Dopo oltre quarant'anni si torna a parlare del caso-Curi "Ma sotto il manto erboso ci sono ceneri tossiche?"

Nella sessione Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa del Consiglio Regionale, i consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S) hanno chiesto all’assessore Fernanda Cecchini se “dopo i casi di Fabro, Città della Pieve e Valnestore” la Giunta regionale fosse a conoscenza di “nuove, allarmanti notizie che
riguarderebbero la presenza di ceneri tossiche in altre aree pubbliche fra
cui anche quella dello stadio ‘Renato Curi’ di Perugia”. 

Illustrando l’atto in Aula, Liberati ha inoltre chiesto di conoscere come
l’Esecutivo intenda procedere “analizzando al più presto l’eventuale
tossicità delle ceneri, specificando quali ulteriori iniziative si vogliano
intraprendere in ascolto e in accordo coi comitati locali, al fine di
tutelare salute e ambiente. Tutto questo in attesa che le autorità
inquirenti facciano piena luce anche in Umbria sulle responsabilità di
natura civile, amministrativa e penale di soggetti privati e pubblici, con i
mezzi previsti dalla legge”. Liberati e Carbonari hanno ricordato che
“associazioni e comitati hanno inoltrato la richiesta, anche all’Arpa, di
fare campionamenti superficiali da sottoporre ad analisi di laboratorio per
verificare la concentrazione di otto indicatori sul fronte della
radioattività e di tutta una serie di metalli pesanti come cadmio,
manganese, mercurio, arsenico, vanadio e idrocarburi policiclici
aromatici”.

L’assessore Cecchini nella sua risposta ha spiegato “per lo stadio
‘Renato Curi’ ad oggi agli uffici della Regione risulta solo la
comunicazione del Comune di Perugia, inviata anche ad Arpa, nella quale si
segnala l’esposto di un avvocato riguardante il presunto interramento di
ceneri tossiche. Si è in attesa delle indagini degli enti deputati ai
controlli. Quando avremo i risultati di queste analisi gli uffici valuteranno
l’attivazione di quanto stabiliscono le leggi. Per il Comune di Fabro la
Regione è in attesa delle risultanze dei controlli da parte di Arpa, sulla
base dei quali dovranno essere attivate le procedure previste per legge. Per
la situazione di Città della Pieve Arpa segnala il superamento delle soglie
di contaminazione nella matrice delle acque sotterranee per i parametri di
ferro e manganese. La relazione conclude che sono riferibili a un fondo
naturale. Sulla base di ciò non risultano superamenti nella matrice dei
terreni e non risulta attivato alcun procedimento di bonifica. Per quanto
riguarda la Valnestore, Arpa ha segnalato il superamento delle soglie di
contaminazione delle acque sotterranee nei territori limitrofi alla Centrale
di Pietrafitta. Enel ha comunicato la potenziale contaminazione dell’area
quale soggetto non responsabile dell’inquinamento ambientale, comunicando
l’intenzione di riqualificare l’area. Arpa ha relazionato invece
attribuendo la responsabilità dell’inquinamento alla società, tra gli
altri Valnestore, Enel. Si sono svolti tavoli tecnici con Arpa. La Regione è
in attesa di ricevere il piano di caratterizzazione che sarà autorizzato
dalla Regione Umbria dietro apposita espletazione della conferenza dei
servizi”. 

Nella sua replica Liberati ha detto che “avremmo voluto essere rassicurati
su Perugia e sulle aree sportive. Attendiamo fiduciosamente che giungano
risultati certi. Per la Valnestore è necessario un progetto economico, ma
anche sanitario e ambientale di risanamento e di riqualificazione, che deve
coinvolgere Enel”.