Che grande caos sull'impianto fotovoltaico del PalaBarton!

16.10.2018 08:57 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Che grande caos sull'impianto fotovoltaico del PalaBarton!

Il Consiglio ha respinto con 9 contrari (maggioranza), 5 a favore (M5S., Scarponi e Camicia) e 11 astenuti (centro-sinistra, Nucciarelli e Cenci), la relazione finale, presentata in V commissione, dalla capogruppo del M5S Rosetti sulla vicenda relativa al rifacimento del tetto ed impianto fotovoltaico del palasport Evangelisti.

Prima della discussione sull’atto, tuttavia, la capogruppo del Pd Bistocchi ha presentato una mozione d’ordine per chiedere le dimissioni dell’assessore Calabrese in relazione alla vicenda già oggetto di dibattito la scorsa settimana. Concordi con Bistocchi si sono detti i consiglieri Bori, Rosetti e Camicia. La mozione è stata dichiarata inammissibile dalla presidenza in quanto identica a quella già avanzata la scorsa settimana.

Per ciò che concerne la pratica sul fotovoltaico, Rosetti aveva richiesto l’attivazione della commissione al fine di verificare il corretto operato dell’amministrazione –e, quindi, eventuali responsabilità dei dirigenti- sulla vicenda.

Ritiene la capogruppo che sia stata accertata, dopo i dovuti approfondimenti, l’illegittimità delle modifiche apportate al contratto originario del febbraio 2007, nonché dell’atto integrativo del maggio 2011 con il quale era stato disposto che l’ente, alla scadenza del contratto di gestione degli impianti sportivi del 31 dicembre 2017, potesse procedere a diverse modalità di gestione dell’impianto fotovoltaico, rimborsando il debito residuo. Parimenti illegittimi, secondo Rosetti, sarebbero gli atti a mezzo dei quali i dirigenti, senza il coinvolgimento del Consiglio Comunale, competente in materia, hanno impegnato il Comune nei confronti di alcuni istituti di credito, disponendo il subentro dell’ente nella posizione debitoria della società consortile Darwin a r.l. (BPS per 750.000 euro e MPS Capital Services per 1.450.000 euro). La consigliera contesta al Comune anche lo scarso controllo sulla situazione economico finanziaria della società Darwin, che ha portato, a tre anni dalla firma dei mutui con le banche, al recesso della stessa dal contratto di gestione degli impianti sportivi, per gravi difficoltà economico-finanziarie. Sarebbero mancate, inoltre, anche le verifiche all’impianto fotovoltaico, nel momento in cui il comune, a seguito del recesso della Darwin, ha preso in gestione l’impianto stesso. Cosa che ha determinato un danno alla collettività, stante il fatto che a posteriori sono emersi vizi nella realizzazione dell’impianto, con conseguente minore rendimento dello stesso.

Per Rosetti i chiarimenti forniti in sede di commissione dai dirigenti si appalesano non condivisibili specie per ciò che concerne la circostanza secondo la quale l’autorizzazione da parte del Consiglio comunale al subentro troverebbe una sua legittimazione “indiretta” nell’approvazione della delibera sul bilancio di previsione. Ciò in quanto il Consiglio non ha approvato formalmente il subentro, ma solo la spesa potenziale derivante dall’eventuale subentro; quest’ultimo da deliberare separatamente.

Parimenti la capogruppo dissente con i dirigenti sulla circostanza che l’obbligo del Comune di subentro scaturirebbe dalla convenzione originaria che avrebbe previsto come legittima causa di interruzione del rapporto anche il recesso unilaterale da parte del concessionario. Ciò non corrisponderebbe al vero per l’istante: se è vero infatti che il contratto principale, all’art. 2, prevedeva l’ipotesi di recesso del gestore con sei mesi di preavviso, è anche vero che in nessuna disposizione di quel contratto si è previsto l’automatico subentro del Comune nei mutui o l’immediata riacquisizione del bene. Inoltre il subentro nelle obbligazioni assunte dalla società è stato previsto solo con il contratto integrativo del 27.05.2011 e comunque solo nelle ipotesi ivi tassativamente previste di risoluzione del contratto per inadempimento dell’affidatario o per revoca per pubblico interesse da parte del Comune.

Ritenendo quindi verificate le illegittimità segnalate, Rosetti nel dispositivo ha chiesto di impegnare l’Amministrazione:

-a porre in essere ogni azione necessaria al superamento di tutte le illegittimità denunciate;

- ad accertare e denunciare il potenziale danno erariale e ogni altro danno derivante da un utilizzo non congruo del patrimonio pubblico.

Scarponi ha preannunciato un voto a favore della relazione, ritenendo che la vicenda sia stata allucinante nel suo svolgimento, anche in considerazione di quanto accaduto alla Darvin.

Al contrario Tracchegiani ha segnalato che Rosetti, nella sua relazione, non ha tenuto in minima considerazione quanto esposto in Commissione dai tecnici comunali. E’ emerso, nel dettaglio, che nessuna illegittimità si è verificata nel caso di specie né; tantomeno, alcun danno erariale. Differentemente l’impianto fotovoltaico risulta ad oggi pienamente funzionante con indubbi benefici in favore della collettività.

Camicia si è detto totalmente contrario alla gestione della vicenda da parte sia delle Amministrazioni di centro-sinistra che di quella attuale. Fin dall’inizio – ha riferito – aveva manifestato contrarietà alla concessione del diritto di superficie sul tetto dell’Evangelisti, ma gli Esecutivi hanno preferito dar corso alle proprie idee, poi dimostratesi sbagliate. Oggi la situazione si è addirittura aggravata visto che il palasport ha perso il suo nome originario, venendo affidata peraltro ad un soggetto privato con costi superiori al passato. Rosetti, in replica, ha ribadito che l’attuale Amministrazione ha di fatto avallato il comportamento della precedente andando in continuità con le scelte del centro-sinistra. Per Giaffreda la vicenda si configura come spinosa sia per l’attuale maggioranza che per l’attuale opposizione di centro-sinistra. Ed infatti le rispettive giunte hanno assunto posizioni scarsamente giustificabili in termini strategici e di convenienza economica, con conseguente danno per la collettività. L’assessore Bertinelli in chiusura di dibattito ha riferito che il Comune ha presentato domanda di insinuazione con riserva al passivo del fallimento Darvin, subordinata all’esito del procedimento relativo all’accertamento di eventuali danni derivati dalla vicenda.