Caos senza precedenti a Perugia per la gestione del campo di rugby di Pian di Massiano! Come fare ora?

16.10.2017 20:29 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Caos senza precedenti a Perugia per la gestione del campo di rugby di Pian di Massiano! Come fare ora?

La V Commissione consiliare Controllo e Garanzia del Comune di Perugia, presieduta da Emanuela Mori, ha ripreso questa mattina l’esame della richiesta di attivazione della Commissione Controllo e Garanzia presentata dai consiglieri Bori, Bistocchi, Mencaroni, Vezzosi, Borghesi, Mirabassi, Miccioni, Arcudi su “ Gestione del campo da Rugby sito in località Pian di Massiano di proprietà del Comune di Perugia”. Nell’atto, illustrato lo scorso 25 settembre, si ricorda che tra gli impianti sportivi di proprietà comunale vi è il campo da rugby di Pian di Massiano gestito negli anni passati dalla società Rugby Perugia ASD. Il Comune di Perugia, tramite apposito avviso pubblico, ha inteso quest’anno procedere all’affidamento in concessione della gestione unitaria degli Impianti sportivi comunali Campo Rugby e Club House, Campo Baseball e Campo di allenamento situati nell’area sportiva di Pian di Massiano. Due società hanno risposto al bando e, in attesa dell’assegnazione definitiva, il Comune di Perugia ha prorogato l’accordo gestionale già in essere con il Rugby Perugia ASD. Negli anni precedenti, al fine di garantire la massima fruibilità possibile dell’impianto e in ossequio a quanto stabilito dalla convenzione, il gestore (Rugby Perugia ASD) e il Rugby Perugia Junior ASD hanno provveduto a stipulare una serie di accordi per l’utilizzo del campo e delle sue pertinenze.

Anche nella manifestazione di interesse sopra riportata viene stabilito che il gestore è tenuto a rispettare alcune prescrizioni come la concessione dell’impianto per le attività di altre società sportive che insistono sul territorio di riferimento, secondo una percentuale minima garantita di ore, indicata in convenzione.

Per la stagione corrente tra le due società non si è addivenuto a nessun accordo sull’utilizzo degli spazi e la società Rugby Perugia Junior ASD (che dicono abbia all’incirca 240 iscritti e non 60 come ribadito dalla nota comunale) è costretta ad utilizzare strutture di fortuna per proseguire la propria attività sportiva anche quando l’impianto da Rugby non viene utilizzato dalla Rugby Perugia ASD.

Stante questo quadro, gli istanti hanno chiesto l’attivazione della V^ Commissione al fine di verificare l’effettiva correttezza della gestione dell’impianto, il rispetto della convenzione e la regolarità degli atti sul tema.

Rispetto a quanto già riferito nelle scorse settimane sulla medesima questione in IV commissione, l’Ing Moretti ha evidenziato che l’unica novità di rilievo è rappresentata dal fatto che, a seguito del completamento della procedura ristretta relativa all’affidamento dell’impianto, l’iter si è concluso e si è, quindi, provveduto all’aggiudicazione in favore del Rugby Asd. Gli uffici a questo punto garantiranno il rispetto della convenzione che si andrà a breve a stipulare col gestore. Si confida nella correttezza sportiva ed umana dei componenti delle due società che andranno ad utilizzare l’impianto.

Per il Rugby Junior è intervenuto all’incontro di oggi il presidente Baldinelli. Quest’ultimo ha riferito che dopo due mesi di grandi problemi, ultimamente qualcosa è cambiato. Finalmente la richiesta della società di avere una struttura adeguata per far allenare i ragazzi nel pomeriggio è stata accolta visto che i gruppi utilizzano il campo da baseball. Ciò che manca sono solamente un paio di ore serali da individuare a stretto giro.

Tuttavia Baldinelli ha espresso il timore che nel futuro, in considerazione della vittoria della gara da parte del Rugby asd, ciò darà al gestore una parvenza di legittimità in merito ad un comportamento per lungo tempo non corretto.

Per il Rugby Asd è invece intervenuto l’Avv. Bartoli, il quale, come prima anomalia, ha segnalato il fatto che a Perugia vi siano due società distinte che sullo stesso campo esercitano la medesima attività. Un primo ordine di problemi, poi, si è ingenerato per questioni di carattere economico: sostiene il gestore, infatti, che vi sarebbero ancora delle pendenze in capo al rugby junior. Altro problema concerne invece i rapporti personali tra i due presidenti che sarebbero alla base di molti dissidi.

Come accennato da Baldinelli le vicende relative alla gestione dell’impianto sono in via di risoluzione; per quelli economici, invece, le parti sono destinate ad un contenzioso.

In replica Baldinelli ha contestato la sussistenza di debiti da parte della propria società.

Quanto ai motivi della scissione li ha sostanzialmente ascritti alla volontà del presidente del Rugby Asd Fioroni.

Su richiesta dei consiglieri l’Ing. Moretti ha riferito che la convenzione precedentemente in essere era ben scritta ed era funzionale al bisogno. In considerazione di ciò verrà confermata in larga parte ed in parte aggiornata ai tempi. Il compito del Comune, evidentemente, sarà di vigilare sul pieno rispetto della stessa.

L’auspicio della dirigente per il futuro è che le due società coinvolte, Rugby Asd e Rugby Junior, stipulino tra loro un accordo per l’utilizzo degli impianti che sia chiaro e comprensivo di tutte le situazioni.

Confutando quanto detto da Baldinelli, l’avv. Bartoli ha tenuto a precisare che l’uscita del primo dal Rugby Asd nel 2014 fu stabilita all’unanimità dall’allora consiglio della società.

Il consigliere Bori, replicando agli interventi, ha tenuto a precisare che, al di là degli aspetti giudiziari che non riguardano la Commissione, compito dell’Ente è comprendere le ragioni per le quali non è stata rispettata una specifica convenzione firmata.

Parimenti risulta inaccettabile che si sia consentito di far allenare i bambini del Rugby Junior in un luogo non idoneo, ossia in una sorta di “greppo”.

Ciò è confermato dal fatto che le segnalazioni in merito alla precaria situazione sono pervenute proprio dai genitori dei bambini.

In sostanza, a parere di Bori, compito della Commissione è adoperarsi affinché tutti i cittadini, specie i bambini, possano svolgere l’attività sportiva in luoghi idonei. In questo contesto il Comune, essendo proprietario degli impianti, ha il dovere di vigilare.

Secondo Tracchegiani quella che sta andando in scena è una brutta pagina di sport.

Il consigliere ha condiviso, poi, quanto sostenuto in IV commissione tempo fa dall’assessore Prisco e cioè che il problema tra le due società è di competenza e deve essere risolto dalla relativa federazione sportiva e/o dal Coni. A parere di Rosetti è compito del Comune, proprietario degli impianti, garantire la tranquillità dell’utilizzo da parte di tutti e la correttezza della gestione posta in essere dall’assegnatario. La capogruppo ha sostenuto che il Comune dovrebbe gestire direttamente la parte residua delle ore di utilizzo degli impianti tolta la quota spettante in via esclusiva al gestore. Ciò, infatti, eviterebbe l’insorgere di diatribe tra private società. In conclusione, dice Rosetti, non si doveva permettere alla vicenda di approdare in V commissione; evidentemente ciò significa che ci sono state delle mancanze da parte del Comune. L’Ing Moretti, in conclusione, ha informato la commissione del fatto che è allo studio da parte degli uffici la rivisitazione del regolamento sulla gestione degli impianti. Quanto alla proposta di Rosetti sulla gestione diretta delle ore residue, la dirigente ha riferito che ciò non è possibile, sia a causa della insufficienza del personale comunale sia perché prefigurerebbe una gestione “mista" di difficile attuazione.

A questo punto la commissione ha deciso di sospendere la trattazione dell’argomento in attesa di sviluppi connessi al completamento della procedura di assegnazione (firma della convenzione, ecc.).