Bravi non solamente al Pronto soccorso, ma anche a giocare a calcio: concluso il torneo dell'ospedale

19.06.2018 12:30 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Bravi non solamente al Pronto soccorso, ma anche a giocare a calcio: concluso il torneo dell'ospedale

La squadra di calcio a 5 della Centrale Operativa del 118 di Perugia si è aggiudicato il 2° Torneo dell'Azienda Ospedaliera di Perugia al quale hanno partecipato 12 squadre con oltre 200 operatori operatori sanitari  appartenenti ad altrettante aree di specializzazione.  Ha trovato così  una ulteriore conferma da parte degli organizzatori di  riproporre una iniziativa che già negli anni '70  aveva riscosso grande successo, con alcuni giovani professionisti (che in seguito avrebbero raggiunto posizioni apicali nelle discipline di area medica )  dettero luogo ad un torneo che ora rivive  attraverso articoli, foto e testimonianze  che arricchiscono  un libro,  "La Partita di pallone", scritto dal prof Adolfo Puxeddu, che si è avvalso della  collaborazione del prof Giuseppe Abbritti e di prossima presentazione.

Memorabili furono anche le sfide degli anni 90’ che portarono I top 11   dell’ex Silvestrini ad affrontare le più forti squadre ospedaliere a livello nazionale.

A distanza di più di 40 anni dai primi tornei, grazie alla tenacia di un giovane tecnico di Radiologia , Federico Pompei , il torneo è decollato  e in un anno sono raddoppiare e le squadre partecipanti. La struttura del Centro  Trasfusionale ha dovuto lasciare il titolo agli operatori sanitari del 118, con la struttura di Urologia capitanata da Ettore Mearini  , costretta alla resa proprio nelle fasi finali del torneo. 

"Una manifestazione  che si fonda sul fair play e sulla condivisione di momenti positivi al di fuori  del servizio- vuole sottolineare Pompei- : L'obbiettivo è anche di ospitare squadre di  altre aziende sanitarie dell'Umbria, perché è anche momenti di sport e conviviali che si possano rafforzare sentimenti di amicizia e collaborazione ". Altro obbiettivo degli organizzatori è anche quello di riunire i primi pionieri  del "calcio in ospedale" per far rivivere loro i momenti bello dello sport.