Avete preso un caffè o una bottiglietta d'acqua nelle macchinette nelle sedi comunali di Perugia? Allora vi hanno truffato...

24.04.2017 11:05 di Redazione Perugia24.net   vedi letture
Avete preso un caffè o una bottiglietta d'acqua nelle macchinette nelle sedi comunali di Perugia? Allora vi hanno truffato...

Vi è capitato di prendere un caffè, una bottiglietta d'acqua o una merendina nelle macchinette automatiche degli uffici comunali? Ebbene, sappiate che vi hanno 'fregato'. E' vero, solo qualche spicciolo, ma avete comunque pagato più di quello che avreste dovuto. A sostenerlo è il pm Mario Formisano, ritenendo che almeno sino allo scorso mese di gennaio la ditta aggiudicataria del bando del Comune di Perugia per le proprie sedi abbia praticato prezzi più alti rispetto a quanto indicato nell’offerta economica che avevano presentato nel 2013, sulla cui base si aggiudicarono la concessione del servizio. Nel mirino è finita la ditta Ristoro H24, che avrebbe appunto gonfiato i prezzi al pubblico praticando listini più elevati rispetto a quelli indicati nel bando per cui si erano aggiudicati l'appalto nel 2013. Qualche esempio? Il costo di un caffè, nel cui listino in gara era stato indicato in euro 0,50 ,era poi venduto a 0,55 centesimi. Le bibite da 80 a 85 centesimi e le brioche venivano sempre vendute nel distributore automatico con 5 o 10 centesimi di differenza rispetto al listino presentato nella gara di appalto. Viene ipotizzata dalla Procura della Repubblica del capoluogo una frode continuata in concorso nella pubblica fornitura. Formisano ha concluso le indagini preliminari e sostiene nell'accusa che "l’associazione temporanea di imprese praticava un prezzo al pubblico, di alcuni prodotti, più elevato rispetto a quello indicato nell’offerta economica presentata nell’ambito della procedura di aggiudicazione del servizio. In particolare venivano accertate alcune difformità: caffè espresso 55 centesimi anziché 50, acqua da mezzo litro 55 anziché 50, bibita in lattina 85 centesimi al posto di 80, croissant/brioches da 0,65 a 0,75 euro invece di di 0,60, stessa cosa per i wafer, mentre le barrette di cioccolato venivano vendute a 75 centesimi anziché a 70. Inoltre, contrariamente al contenuto dell’offerta economica, nei distributori automatici non sempre erano inseriti i prodotti per celiaci e intolleranti al lattosio e prodotti dietetici ed equo-solidali, e non vi era l’inserimento mensile di nuovi prodotti».