Il web si congratula per la lettera di un giovane calciatore del vivaio del Perugia che esterna il proprio sogno

16.09.2016 15:13 di Antonello Menconi   vedi letture
Il web si congratula per la lettera di un giovane calciatore del vivaio del Perugia che esterna il proprio sogno

Una lettera che sta facendo impazzire il web. E' quella che ha scritto un giocatore della squadra Under 17 del Perugia, acquistato in estate dalle file del Bibbiena. Si tratta di Lorenzo Giorgi. Una lettera tutta da leggere. "Bello alzarsi la mattina con la colazione preparata dalla Mamma, che dopo poco ti porta a scuola e quando esci ti fa trovare il pranzo pronto. Hai il tuo pomeriggio libero per uscire, o leggere, o studiare, o ascoltare la musica, o andare agli allenamenti se fai uno sport. E quando ritorni a casa la sera? Ti aspetta la tua cena calda in famiglia. E ti addormenti, magari anche col bacio della buonanotte, sempre della mamma, che durante la settimana ti fa trovare i vestiti lavati e stirati. Poi c'è il babbo che ti da i soldi per qualsiasi cosa. Una vita che, più o meno, ho fatto anche io per 16 anni. Capovolta in un mese. La mattina ti svegli e fai veloce per non perdere il bus, altrimenti a scuola ci vai a piedi. 6 ore tutti i giorni in un instituto di cui conosci il nome da poche settimane, di cui non conosci persone né edificio. Ma ci sarà tempo per questo. Esci da scuola, hai il bus che ti porta a casa, preparati il pranzo e cambiati di corsa. Corri agli allenamenti, dai il 110%, è quello per cui vivi. Doccia calda e alle 6 sei a casa. Dovresti avere tempo per fare i compiti, invece no. Ricordati che devi andare a fare la spesa, senza cibo non vai avanti. Torna e cucina la cena, sparecchia e lava i piatti. In tutto questo sono già le 9 e mezzo, devi studiare. Sei distrutto, fisicamente, mentalmente, però lo fai. Carica la lavatrice o stira i vestiti, per chiudere in bellezza. Ora puoi andare a letto, la tua giornata è finita. Senza mai fermarsi. Hai avuto tempo giusto per mandare qualche messaggio ai tuoi amici, che sono nella tua ex scuola e ti dicono magari che hanno passato la ricreazione vicino al termosifone che amavi tanto, o nel cortile dove eri sempre tu. Mentre proprio tu, a 100 km di distanza, durante la lezione alzi la testa ogni 10 minuti e pensi: ma dove sono? I tuoi occhi non si sono ancora abituati a non vedere tutto ciò che hai visto per 16 anni.
Hai ancora tempo per chiamare al telefono i tuoi genitori e tuo fratello, nel Minimetro che ti porta allo stadio. Sei sempre felice di sentirli, perché tu, mamma e papà, li vedi una volta a settimana, se tutto va bene. Ma a te va bene. Sai perché lo fai. Sei sicuro. Fai tutto questo sacrificio per inseguire il sogno della tua vita, per inseguire quella palla rotonda. E smetterò di vivere solo quando quel sogno me lo toglieranno per sempre. Ma non ci riusciranno mai. E quando mi chiedono: chi te lo fa fare tutto questo? Un giorno vi farò vedere. Mai mollare..."