Denuncia-choc calcioscommesse! "20 mila euro per truccare Gubbio-Perugia della scorsa stagione..."

27.05.2015 08:52 di  Redazione Perugia24.net   vedi letture
Fonte: Corriere di Romagna
Denuncia-choc calcioscommesse! "20 mila euro per truccare Gubbio-Perugia della scorsa stagione..."

Sta per aprirsi un nuovo filone del Calcio scommesse in Lega Pro. Sul Corriere di Romagna oggi c'è un'intervista choc dell'ex difensore del Gubbio Umberto Semeraro, fino alla scorsa stagione di proprietà del Parma ma in forza al Gubbio. Nell'intervista il terzino cesenate di 23 anni, che quest’anno ha giocato nel Vallesavio, in Eccellenza romagnola, fa rivelazioni choc. “Ricordo tutto come se fosse ieri. Dicembre 2013, erano le undici di sera e sul mio profilo facebook, ricevo un messaggio: ‘Ciao Umberto, come stai?’. Pensavo fosse un tifoso del Gubbio, però c’era una cosa che non quadrava: il nome. Era uno slavo. Mi sono detto: ‘Strano che il Gubbio abbia un tifoso slavo’. Dal giorno successivo - racconta Umberto al Corriere di Romagna - questa persona ha cominciato a tartassarmi di messaggi, prima in inglese e poi in italiano. A un certo punto, è venuto al dunque. E mi ha proposto di truccare due partite: per Ascoli-Gubbio del 15 dicembre 2013 avrei ricevuto 80.000 euro per un over finale (due o più gol complessivi, ndr). Quella gara, invece, terminò 0-0. Per Gubbio-Perugia del 12 gennaio, invece, la cifra era più bassa: 20.000 euro. Solo che in questo caso le richieste erano diverse: 1-0 all’intervallo e 1-2 finale. Nel dubbio il derby terminò 5-0 per il Perugia. Cosa gli risposi? Semplicemente che non ero la persona adatta a fare queste cose. E infatti, successivamente, questo signore contattò anche un mio compagno che però, conoscendo la storia, non rispose neppure al primo messaggio”. Aggiunge che “dopo aver ricevuto la proposta su facebook decido di parlarne immediatamente con i miei genitori e con il mio procuratore, Davide Lippi. Scegliamo di dare tutto in mano a un avvocato, perché la mia intenzione era soltanto una: denunciare. E così ci siamo rivolti ai Carabinieri di Gubbio, mentre qualche giorno dopo sono arrivati anche i magistrati di Cremona per interrogarmi. Sono stati giorni terribili. Per una settimana non potevo più andare al campo ad allenarmi, ma solo in questura a raccontare questa storia. Lo sapevano solo il presidente Fioriti, il direttore sportivo Giammarioli e il tecnico Bucchi, tutti di un’umanità eccezionale”. Ammette poi che “un giorno decido di fare vedere la foto di questo tizio a qualche mio compagno. Ferrari (difensore oggi al Crotone, ndr) mi fa: ‘Guarda che questo io l’ho visto in un bar di Gubbio qualche giorno fa’. In quel momento ho avuto davvero paura. Non solo: una sera, improvvisamente, me lo sono ritrovato addirittura seduto su una panchina sotto casa mia. Ero terrorizzato, non ce la facevo più. E così, il mattino dopo, ho chiamato Giammarioli: “Direttore, io rescindo e me ne vado. Ho paura”. Avevo un altro anno di contratto (con il Parma, che lo aveva girato in prestito al club umbro, ndr) ma ho preferito rinunciare ai soldi e tornare a casa. L’incubo era appena cominciato”.